MATTEO ALFIERI
Cronaca

Rio Grande, proprietari in rivolta. "Lavori iniziati e mai conclusi"

Proteste e preoccupazioni: "Cantiere aperto ormai da due anni. Chi pagherà i danni alle nostre case?"

foto Aprili

foto Aprili

Grosseto, 23 giugno 2024 - Bagni chimici, residui di murature, ponteggi appoggiati alle facciate e attrezzi vari. E’ questa la nuova cartolina che vedono i residenti e i turisti del residence "Rio Grande", una serie di appartamenti costruiti all’inizio degli anni ‘80, immersi nella pineta di Principina a Mare. Regno delle case vacanze di turisti che arrivano per lo più da Firenze, Arezzo e Siena. Un luogo tranquillo che adesso però sta vivendo una vera sommossa popolare. Che nei mesi invernali è rimasta sotto la cenere ma che adesso sta deflagrando. La causa sono i cantieri aperti da un paio di anni in virtù del bonus del 110% (l’iniziativa dell’allora Governo per ristrutturare la casa con zero spese da parte dei proprietari) e ancora non conclusi. Ad alzare il velo sulla situazione è Francesco Donati, grossetano proprietario di uno degli appartamenti. E’ lui che ha deciso di far presente a tutti la situazione che stanno vivendo molte persone che hanno acquistato un appartamento al Rio Grande e che adesso non possono ne trascorrerci le vacanze né tantomeno affittarlo.

"In questa zona c’è stato un boom di adesioni per i lavori di ristrutturazione del 110% – dice Donati –. Molti di noi sono stati convinti ad iniziare i lavori indicati dalla normativa, prospettando ai proprietari di immobili singoli o condominiali il credito d’imposta come opportunità da sfruttare. Ma qui al Rio Grande la situazione è questa". In pratica, tutta la zona è ancora un cantiere. "I lavori sono stati subappaltati – spiega Donati – e non vediamo la fine. Anche perché le ditte che hanno iniziato hanno poi abbandonato i cantieri, com’è facile vedere".

Il risultato all’inizio dell’estate? Case circondate da impalcature che impediscono, in molti casi, l’accesso negli appartamenti. "I proprietari e i turisti – continua Donati – invece di vedere prati e pineta si ritrovano ad ammirare gli abbondanti resti di materiale da cantiere, probabilmente pericolosi e che potrebbero causare inquinamento ambientale. Nei giorni scorsi c’è stato un sopralluogo di carabinieri e Asl in seguito al quale le ditte sono state obbligate e a mettere in sicurezza i cantieri".

"Credo che ci siano responsabilità evidenti in questa situazione – prosegue Donati –. A chi si deve imputare la responsabilità per i danni economici subìti dagli esercizi commerciali, dagli stabilimenti balneari ma soprattutto da tutti i titolari degli immobili, che si sono visti riconsegnare gli appartamenti con i lavori ancora non finiti?".

Senza dimenticare i danni: "Ci sono gli infissi abbandonati nei prati, ormai da buttare – sostiene Donati –. Le case, lasciate aperte, sono invase dai topi. Credo che dopo due anni questa situazione vada risolta".

I condomini e i proprietari del complesso residenziale si stanno muovendo per costituire un comitato e magari iniziare una class action per capire le responsabilità. "Mi meraviglio – chiude Francesco Donati – del fatto che nessuno ancora abbia iniziato accertamenti in modo accurato su quello che sta accadendo al Rio Grande. La magistratura potrebbe anche agire autonomamente. E poi mi chiedo anche cosa hanno intenzione di fare il sindaco e l’Amministrazione comunale. Un silenzio che preoccupa tutti i cittadini che vogliono conoscere la verità".