REDAZIONE GROSSETO

Sposa una donna maremmana, ma per la Cassazione “non è un rifugiato”. Espulso

Per la Prefettura era tutto ok, ma la Suprema Corte blocca tutto e blocca la sospensiva: l’uomo verrà rimpatriato

Il tribunale di Siena

Il tribunale di Siena

Grosseto, 18 marzo 2025 – Il giudice di pace di Siena gli aveva ordinato di lasciare l’Italia come aveva deciso la Prefettura. Ma lui, un uomo di origini nordafricane, aveva fatto ricorso: era arrivato in Italia regolarmente e si era anche sposato con una donna italiana che vive nell’entroterra maremmano. Ma con la donna, aveva poi scoperto il giudice di pace, lui non aveva mai avviato una convivenza. L’ordinanza però è stata impugnata: l’uomo ha presentato ricorso alla Suprema corte, per evitare di essere rimpatriato in considerazione il fatto che l’uomo, in Italia, c’era arrivato da regolare sollevando anche la questione di aver sposato una donna italiana, non musulmana. E per questo, aveva chiesto il riconoscimento della protezione internazionale per motivi religiosi. Secondo quanto sostiene l’uomo infatti, “sposando la donna italiana era andato contro i dettami della sua religione e della sua famiglia d’origine”.

La commissione, però, aveva respinto questa richiesta. L’uomo si era quindi rivolto al tribunale di Firenze, sezione specializzata in materia di immigrazione e protezione internazionale, che ha sospeso l’espulsione. Una battaglia di ricorsi, quella intentata dall’uomo, presentati prima al tribunale di Siena, poi a quello di Firenze, con la questura di Grosseto che ha poi ha rilasciato il permesso di soggiorno che rende regolare la posizione amministrativa dell’uomo.

Ma anche questa cosa però non è servita a niente: il tribunale di Firenze ha sì concesso la sospensione per il riconoscimento dello status di rifugiato, ma la Cassazione ha chiarito la situazione. È stata la prima sezione civile, presieduta dalla giudice Maria Acierno (Maura Caprioli è il relatore) a firmare l’ordinanza. Affermando che l’uomo può essere espulso ugualmente nonostante che i giudici fiorentini avessero proprio qualche giorno fa concesso la sospensione per valutare la richiesta di status di rifugiato.