"La pronuncia della Corte di giustizia dell’Unione europea presenta molte ombre e qualche pallida luce". Inizia così Claudio Pierini presidente Fiba, l’associazione dei balneari di Confesercenti nelò commentare la sentenza sulla Bolkenstein. "C’è un’apertura sul concetto di non scarsità della risorsa, su cui noi insistiamo da sempre e che deve essere uno dei capisaldi della futura legge di riforma del settore – aggiunge – Anche sul tema degli indennizzi registriamo una piccola apertura di credito nei confronti della nostra categoria. Nel complesso riscontriamo quindi alcuni passi avanti rispetto alla devastante sentenza della plenaria del Consiglio di Stato del 2021". "Ora è ancor più fondamentale che il Governo prepari la legge di riforma della materia, lavorando sulla modifica dell’articolo 49 del Codice della navigazione per spianare la strada ad un vero riconoscimento del valore aziendale delle nostre imprese". "La sentenza della Corte di Giustizia europea sull’applicazione della direttiva Bolkestein al settore balneare chiarisce che deve essere lo Stato, ovvero il Governo e non la magistratura, a definire i criteri della scarsità della risorsa affinché possa essere applicata la direttiva europea anche agli stabilimenti balneari – aggiunge Daniele Avvento di Sib Confcommercio –. La suprema Corte europea ha dunque smentito, di fatto, il Consiglio di Stato proprio sul punto derimente della scarsità. Questo significa che non è detto che per il litorale maremmano debbano essere indette le gare per la riassegnazione delle concessioni. Per forza di cosa bisognerà aspettare che il Governo stabilisca cosa si intende. La Corte di giustizia europea, infatti, ha detto che lo Stato dovrà contemperare il quadro generale con le particolari situazioni locali ‘caso per caso’. Per questa ragione anche dalla provincia di Grosseto chiediamo al Governo Meloni di sollecitare il Parlamento perché approvi una legge strutturale".
CronacaRivoluzione Bolkestein Concessioni, ora le aste "Serve la nuova legge che tuteli i balneari"