REDAZIONE GROSSETO

Rocca di Frassinello in festa. Venti anni e una bottiglia speciale

Nel 2004 la prima vendemmia dell’azienda nata come joint venture fra Castellare di Castellina e Château Lafite Rothschild. Paolo Panerai: "Dovevano essere 50 ettari, sono diventati 500...".

Paolo Panerai, presidente di Rocca di Frassinello. , e (a sinistra) il master of wine Gabriele Gorelli che ha condotto la masterclass organizzata in cantina

Paolo Panerai, presidente di Rocca di Frassinello. , e (a sinistra) il master of wine Gabriele Gorelli che ha condotto la masterclass organizzata in cantina

Venti anni fa, sulle colline di Rocca di Frassinello, si vendemmiava per la prima volta. Dai grappoli di Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot nasceva Rocca di Frassinello – Maremma Toscana Doc 2004, la prima etichetta, le grand vin secondo la classificazione bordolese, espressione massima del progetto italo-francese che ha dato vita a Rocca di Frassinello, unica cantina al mondo progettata da Renzo Piano, nata da una joint venture tra Castellare di Castellina e Château Lafite Rothschild.

A celebrare l’anniversario, un’edizione limitata del vino Rocca di Frassinello svelata in occasione di una masterclass che si è svolta in cantina, condotta dal Master of Wine Gabriele Gorelli e dall’enologo e vicepresidente del gruppo Domini Castellare di Castellina (di cui fa parte Rocca di Frassinello), Alessandro Cellai. Solo 3mila bottiglie numerate.

A fare gli onori di casa, Paolo Panerai, presidente di Rocca di Frassinello, che ha ripercorso le 20 vendemmie della cantina. "Durante un breve soggiorno a Bolgheri – ha raccontato – andai a pranzo con Eric Rothschild. A tavola gli raccontai che avevo comprato 50 ettari nell’entroterra di Castiglione della Pescaia e di Punta Ala. ‘Andiamo a vederli’, rispose Eric. Una volta lì mi disse: ‘Se riesci a comprare i cinque poderi della vallata facciamo una joint venture. I 50 ettari sono diventati 500 di cui però 90 vitati per preservare la macchia mediterranea presente all’interno della tenuta, fondamentale a garantire la biodiversità. La joint-venture con Chateau Lafite si è conclusa qualche anno fa, quando la famiglia Rothschild ha deciso di vendere le quote delle aziende dove era in minoranza e di acquistare, per consolidare la sua posizione, le quote dove era in maggioranza. Ma l’amicizia e l’impronta sui vini, che coniugano la potenza della Maremma Toscana e l’eleganza tipica di quelli francesi, rimangono".

Il Master of Wine Gabriele Gorelli ha guidato i partecipanti in un percorso di degustazione. Ad affiancarlo, l’enologo e vicepresidente del gruppo DCC, Alessandro Cellai, che si è soffermato sull’annata 2020 celebrativa delle 20 vendemmie.

"La vendemmia 2020 è stata caratterizzata da un’eccellente qualità delle uve – ha detto Cellai –. Nonostante le temperature estive piuttosto calde, l’andamento climatico nel complesso ha permesso una perfetta maturazione grappoli e una buona escursione termica tra giorno e notte ha favorito la concentrazione aromatica e polifenolica".