MATTEO ALFIERI
Cronaca

Rotta culturale Atrium, Massa c’è: "Niccioleta, ferita ancora aperta"

E’ il primo Comune toscano che entra a far parte dell’associazione che promuove i valori della democrazia. La sindaca Marconi: "Lavoro costante della popolazione per non disperdere quella memoria".

Un momento della consegna dell’attesto alla sindaca di Massa Marittima, Irene Marconi, dell’inserimento della città nella rotta Atrium

Un momento della consegna dell’attesto alla sindaca di Massa Marittima, Irene Marconi, dell’inserimento della città nella rotta Atrium

MASSA MARITTIMA

Massa Marittima è il primo Comune della Toscana ad entrare a far parte dell’itinerario culturale europeo "Atrium, Architecture of Totalitarian Regimes of the XXth century In Europe’s Urban Memory". L’ingresso è stato formalizzato, proprio a Massa Marittima, nel corso dell’evento di apertura del ciclo di incontri "Maremma Novecento", che ha visto la partecipazione del presidente Ulisse Tramonti con l’intervento "Dialogo sul patrimonio dissonante: il caso Niccioleta". Per la speciale occasione era presente anche il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. Atrium promuove i valori della democrazia, dei diritti umani, della diversità culturale e del dialogo per contribuire a rafforzare una comune identità europea fondata sulla comprensione di un recente drammatico passato e per sviluppare progetti di memoria pubblica e cittadinanza attiva a partire dalle vie e dalle piazze delle nostre città. Un progetto culturale e turistico promosso originariamente dalla città di Forlì come risposta ad una call for proposal del programma South East Europe dell’Unione Europe. In quanto itinerario culturale europeo Atrium parte da presupposti culturali piuttosto che da ragionamenti prettamente turistici. "L’ingresso di Massa in Atrium ci onora – commentano il presidente Ulisse Tramonti e la direttrice Claudia Castellucci - Si tratta del primo Comune toscano ad aderire: c’è un consistente patrimonio architettonico legato allo sfruttamento della miniera durante il fascismo, e c’è la volontà di valorizzarlo criticamente, considerandolo un patrimonio dissonante e scomodo, ma tuttavia da conoscere, identitario, come ha messo in evidenza il bellissimo lavoro con la comunità locale svolto dal prof. Zipoli". "Il dolore per la strage di Niccioleta, per quel tributo di sangue pagato dalla nostra comunità nel 1944, è una ferita ancora viva. – afferma Irene Marconi, sindaca di Massa Marittima – All’interno di questo progetto assume un valore centrale il percorso urbano della memoria realizzato nel villaggio di Niccioleta. È un’occasione per riconoscere la stratificazione della nostra identità e per offrire, soprattutto alle giovani generazioni, strumenti per comprendere meglio la storia".