Santa Fiora (Grosseto), 29 settembre 2021 - Sottobosco arido, niente funghi, così salta la sagra. Gli organizzatori della storica "Sagra del Fungo Amiatino" di Bagnolo, nel comune di Santa Fiora, affidano alla pagina Facebook dell’evento il messaggio che in molti non volevano leggere. La sagra, nata nel 1959 e prima manifestazione del monte Amiata legata al prodotto del sottobosco, quest’anno non si svolgerà, perché non ci sono le condizioni climatiche favorevoli per una fungatura in grado di garantire la materia prima per la sagra e per la mostra micologica. La manifestazione si svolge periodicamente nei weekend centrali di ottobre ed è l’occasione per richiamare moltissimi visitatori; non solo amanti dei funghi ma anche appassionati di trekking, escursioni nei boschi e visite culturali. La presenza o viceversa la scarsità dei funghi sul monte Amiata ha determinato, fin dalla prima edizione, l’organizzazione o meno della manifestazione. Quello che caratterizza la sagra è la valorizzazione del Boletus amiatino, sia attraverso la mostra micologica, considerata la più antica in Toscana, che, soprattutto, nei piatti proposti dalla cucina sempre molto apprezzati da tutti coloro che hanno la fortuna di degustarli. Quest’anno a mettere il bastone tra le ruote agli organizzatori le condizioni climatiche avverse.
Gli organizzatori scrivono: "Le scarse precipitazioni delle scorse settimane e i venti che hanno spirato nelle scorse notti, faranno sì che il fungo porcino amiatino, come riconoscono anche i membri dell’Associazione Micologica Monte Amiata, avrà scarse possibilità di nascere nei giorni concomitanti con le date storiche della sagra, ovvero i fine settimana del mese di ottobre". Sicuramente non potrà verificarsi una produzione sufficiente a garantire la richiesta per la manifestazione. Una notizia insomma che se da un lato amareggia chi aspettava con ansia il lancio di questa sagra, dall’altro dà la conferma che ancora una volta gli organizzatori di questa si sono dimostrati scrupolosi e coerenti nel reperimento della materia prima. C’è poi l’aspetto logistico legato all’emergenza sanitaria.
"Il perdurare dell’emergenza - scrivono su Facebook - prescrive regole restrittive che, soprattutto per una manifestazione come la nostra, impongono una riorganizzazione importante della logistica sia degli spazi all’interno della zona cucina che nell’area adibita a ristorante". L’organizzazione della sagra sta comunque mettendo in opera tutta una serie di investimenti e migliorie funzionali e strutturali al fine di garantire un miglior servizio a tutti voi che ci verrete a trovare il prossimo anno.