REDAZIONE GROSSETO

Sala Pegaso. Le "Resistenze" in dieci storie

Nuovo libro di Sandra Zanelli e Oriano Negrini. Presentazione oggi organizzata dall’Anpi.

Sandra Zanelli e Oriano Negrini sono gli autori del libro «Storie di Resistenze, dieci screziature di nero e altre ombre» che sarà presentato oggi

Sandra Zanelli e Oriano Negrini sono gli autori del libro «Storie di Resistenze, dieci screziature di nero e altre ombre» che sarà presentato oggi

"Storie di Resistenze, dieci screziature di nero e altre ombre". E’ questo il titolo del libro scritto da Sandra Zanelli e Oriano Negrini che sarà presentato oggi alle 16.30 nella sala Pegaso, in Provincia, in un incontro organizzato dalla sezione Anpi "Carla Nespolo". Si tratta del primo evento pubblico del 2025 per le celebrazioni dell’ottantesimo della Liberazione.

"Esistono storie di violenze, di soprusi, di morti − ricorda Daniela Castiglione, presidente della Sezione Anpi – che sono rimaste sepolte negli archivi del tribunale di Grosseto, dove, nel secondo dopoguerra, sono stati celebrati i processi ai fascisti che ne sono stati i protagonisti".

Oriano Negrini e Sandra Zanelli, cancelliere del tribunale di Grosseto, ex archivista e appassionato di storia il primo e funzionaria del tribunale la seconda, tornano in libreria con una nuova raccolta di storie che prosegue il cammino avviato con l’approfondito studio del fascicolo sull’omicidio della partigiana Norma Parenti.

"Ci sono stati tantissimi altri episodi anche nella nostra provincia – spiega Sandra Zanelli – che non vogliamo che siano dimenticati. Atti che sono avvenuti fin dal nascere del fascismo, non soltanto alla fine della guerra".

Dieci di questi sono stati ricostruiti attraverso i fascicoli trovati nell’archivio del tribunale di Grosseto. Fascicoli a volte difficili da leggere e decifrare, pieni di fogli scritti a mano, qualche volta anche a matita.

La morte del Tenente Gino, quella degli antifascisti calpestati e uccisi in pieno centro. O quella di Giuseppe Manzo, salvato da una monetina che teneva nella tasca della giacca. E ancora, la scazzottata alla partita di calcio tra San Donato e Paganico del 4 novembre 1945 e il delitto orchestrato da Cecilia Menichetti a Castell’Azzara che fece uccidere il marito, Igino Contorni.

"Ogni caso presenta una propria specificità – spiega Negrini –. Noi abbiamo cercato di ricostruire, attraverso i documenti presenti nei fascicoli del tribunale, gli episodi più significativi, che raccontano un clima di violenza e di soprusi che non si è arrestato neanche con la fine della guerra".