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San Giovanni delle Contee Quando pur essendo piccoli si può pensare in grande

La frazione di San Giovanni delle Contee, dove in inverno vivono circa 150 abitanti, grazie a due importanti progetti è riuscito a far parlare di sé conquistando turisti italiani e stranieri amanti di una Toscana meno nota. Qui, nel 2019, è nata una delle prime Cooperative di comunità della Toscana e anche grazie a un finanziamento regionale è stato possibile riaprire il bar e l’osteria di paese.

"Oggi – si spiega dicono – la cooperativa gestisce un bar, un’osteria, offre servizi alle persone del paese e ha in ballo altri progetti".

Il paese è situato nel fazzoletto di terra più meridionale della Toscana, è uno di quei luoghi dove la natura, l’aria pulita e i panorami mozzafiato non mancano. Non mancano i campi da lavorare e case da abitare. Proprio sulle abitazioni disabitate, la Cooperativa ha in mente un progetto. "Alcuni abitanti hanno iniziato ad affittare le case a turisti e il mercato sia italiano che straniero sta rispondendo – raccontano –. Da qui è nata l’idea di mettere a sistema queste abitazioni, come una sorta di albergo diffuso. L’obiettivo è riuscire a creare valore intorno a questi alloggi".

I punti di forza di San Giovanni sono la sua geografia, si trova al centro di un territorio ricco di attrazioni (Sorano, l’Amiata, le terme, il lago di Bolsena) e aver creduto nella propria identità. L’altro progetto, in questo caso privato, è quello della "cantina del Rospo". Tre ragazzi hanno pensato di recuperare le vigne che gli anziani del paese avevano abbandonato, hanno ripristinato una cantina scavata nel tufo e quest’anno sono alla terza vendemmia. "Gestiamo circa un ettaro di vigne – raccontano i ragazzi – che abbiamo recuperato o che ci sono state consegnate da persone che non riuscivano più a gestirle. Si parla di vigneti che hanno almeno 45 anni".

Oggi producono due vini: Sciornaia (un rosso con base sangiovese) e Le Riparelle (bianco con base trebbiano e malvasia). "Produciamo 2500 bottiglie – concludono – le mettiamo sul mercato fiorentino e nell’osteria del paese".

Nicola Ciuffoletti