Sanità e anziani: "Gli ospedali di comunità sono una prima risposta"

Al convegno organizzato dalla Spi Cgil, il dg dell’Asl Antonio D’Urso ha ricordato come l’azienda debba fare i conti con il blocco delle assunzioni.

Sanità e anziani: "Gli ospedali di comunità sono una prima risposta"

Sanità e anziani: "Gli ospedali di comunità sono una prima risposta"

Qual è lo stato di salute della sanità maremmana? Cagionevole, secondo lo Spi Cgil che chiede di aumentare qualità e quantità delle prestazioni sanitarie soprattutto nei territori più remoti e, spesso, in sofferenza. Ma dall’altra parte, dati alla mano per illustrare la situazione, Regione e Asl dicono invece che ci sono segnali incoraggianti di miglioramento. Di questo si è discusso ieri nel convegno al Polo universitario dal titolo "Bella la Maremma, ma la salute?" organizzato dal sindacato.

"Si dice – afferma Alessio Gramolati, segretario Cgil Spi Toscana – che quando si invecchia è una ricchezza, è vero ma aumentano le criticità. Devono aumentare le risorse. La posta in gioco è che rimaniamo senza salute. Quando invecchiamo abbiamo paura di perdere l’autosufficienza. La prossimità aiuterebbe e tenderebbe una mano al sistema".

Equipaggiato di dati e pronto a rispondere alle criticità presentate dal sindacato, il direttore generale della Asl Antonio D’Urso ha fatto il punto della situazione. "Il numero di professionisti e degli infermieri nel corso degli anni è aumentato – dice – ma dobbiamo far fronte anche ad una maggiore complessità. Abbiamo inoltre il blocco delle assunzioni. E non si trovano professionisti. Ho fatto fare uno studio che dimostra l’esistenza di un numero inferiore di iscritti a Medicina rispetto al bisogno". "Sono previsti per la provincia di Grosseto – ha proseguito – 550 milioni di investimenti per le case e ospedali di comunità, e case della salute. Per quanto riguarda le liste d’attesa, l’80% delle persone che si presenta al Cup per prenotare la prima prestazione, la riceve rispettando i tempi, il restante richiede attenzione. Per garantire questo 80% abbiamo dovuto aumentare l’offerta privata, anche se avrei voluto fare diversamente".

"Per dare – spiega l’assessore regionale alla sanità Simone Bezzini – un futuro al sistema sanitario pubblico servono risorse. Bisogna che il Governo metta dei fondi. In questo momento abbiamo il rapporto tra finanziamento al fondo sanitario nazionale e Pil al 6% ma dovrebbe essere portato al 7,5% ,come risulta nella media europee". Poi Bezzini ha parlato della grande sfida nel garantire le pari opportunità fra chi abita in luoghi più centrali con coloro che si trovano nelle zone periferiche. "Il principio è quello di armonizzazione con gli strumenti a disposizione grazie anche, ad un accordo che garantisca lo spostamento di medici in zone carenti". Infine l’annuncio di una novità da parte di Bezzini: la "sburocratizzazione" degli ausili assorbenti (ad esempio i pannoloni), attraverso una delibera, che semplificherà i percorsi di utilizzo di questi dispositivi. Un convegno importante da cui sono emerse novità importanti per la sanità maremmana.

Maria Vittoria Gaviano