Potenziare il punto di primo soccorso di Follonica, sia da un punto di vista della strumentazione che da quello del personale. La richiesta viene da Confesercenti che, attraverso il proprio presidente di Follonica, Alessandro Ricci, ha anche inviato una lettera sia all’assessore regionale alla sanità, Simone Bezzini, che al presidente della commissione salute del Consiglio regionale, Enrico Sostegni, e, per conoscenza, anche al sindaco di Follonica Matteo Buoncristiani. Una situazione, quella di Follonica, che da tempo è attenzionata, non solo dal punto di vista dei disservizi, ma anche dalle forze dell’ordine. "Nella cronaca di questi giorni abbiamo letto spesso di disservizi registrati al punto di primo soccorso, e purtroppo non sono i primi episodi che riguardano il presidio sanitario della città del golfo" scrive Ricci. "Come ribadito in passato anche dalla nostra associazione di categoria è controproducente accogliere un numero così alto di turisti senza poter garantire i servizi base di assistenza sanitaria in caso di necessità". Per questo Ricci chiede "un intervento di rafforzamento del servizio di primo soccorso di Follonica, sia in termini di personale che per quanto riguarda la strumentazione necessaria, sfruttando magari anche il sempre più diffuso impiego della telemedicina oltre a sistemi di diagnostica da remoto". Confesercenti conclude chiedendo ai destinatari della lettera "un incontro a Follonica coordinato dall’Amministrazione comunale".
Nei giorni scorsi erano stati due gli episodi che erano emersi riguardo le falle nel sistema soccorso nella città del Gofo. Nel primo caso un uomo con sintomi influenzali era stato dirottato al presidio di Gavorrano che difficilmente avrebbe potuto raggiungere se non avesse avuto familiari che lopotessero accompagnare. Tra l’altrop una volta lì, il medico non lo ha voluto nemmeno visitare: gli ha semplicemente mandato la ricetta via mail.
In un altro caso di malasanità, una famiglia con un bambino con dolori forti all’orrecchio ha dovuto ricorre ad un medico privato. Così ha dovuto spendere 120 euro visto che la guardia medica del primo soccorso non è un pediatra. Altimenti l’opzione che gli era stata data era quella di arrivare all’ospedlae Misericordia di Grosseto.