"Una situazione sempre più complessa e difficile. E’ per questo che serve rimettere al centro dell’attenzione il sistema sanitario, affrontare le problematiche e pianificare interventi che tutelino i lavoratori e i cittadini". Iniziano così Sergio Lunghi e Luciano Fedeli, rispettivamente segretario e responsabile della Uil Flp dell’area vasta Sud Est. "Partendo dal quadro della dotazione di personale si rileva una situazione che ha ormai raggiunto i limiti – aggiungono – Apprezzabile è lo sforzo dell’azienda ma le risorse sono insufficienti". I numeri certificano questo: ci fu un’impennata di assunzioni nel 2021, a causa del Covid, ma dal 2022 il bilancio tra assunzioni e cessazioni mostra una flessione nella copertura dei posti vacanti. "C’è anche un aspetto qualitativo – dicono Lunghi e Fedeli – Le nuove assunzioni vanno a coprire un settore fondamentale come l’emergenza – urgenza ma è altrettanto vero che la crisi occupazionale dei servizi riguarda molte altre attività ospedaliere e territoriali e molte altre figure professionali che vanno dagli Oss, per passare ai tecnici di radiologia, dialisi e infermieri e medici dei singoli reparti sempre più compressi dai carichi di lavoro. La soluzione non può essere rappresentata quindi da una contrattazione che si esaurisca da un confronto tra azienda e parti sociali ma dobbiamo andare ad un coinvolgimento diretto della Regione e degli Enti locali". La Uil Flp punta poi l’attenzione sul ridimensionamento dei servizi dove sono stati effettuati tagli notevoli nei posti letto e prospettati investimenti sulla sanità territoriale realizzati solo in minima parte. "In un decennio sono stati tagliati oltre 300 posti letto - proseguono i sindacalisti –, ridotte attività negli ospedali e, per quanto riguarda gli investimenti soprattutto sul territorio, poche le attività alternative avviate. A testimonianza di questo il fatto che molta parte dei cittadini si rivolge ai pronto soccorso per avere risposte che potrebbero essere date in ambito territoriale. La carenza di medici di famiglia e pediatri, così come di altri specialisti, dimostra come l’operazione di riorganizzazione sia stata più finalizzata ad ottenere economie che a adeguare e investire sui livelli di assistenza e quindi sul potenziamento delle risorse umane e strumentali". Senza dimenticare la questione violenza. "Riteniamo opportuno che siano presi opportuni provvedimenti normativi che vadano a sanzionare adeguatamente chi compie azioni ingiustificabili ma è altresì necessaria una forte risposta territoriale di tutti i livelli istituzionali che tuteli i lavoratori ed in primo luogo emerge anche in questo caso la necessità di aumentare le dotazioni organiche per mettere i lavoratori nelle condizioni di dare risposte adeguate ai bisogni di salute dei cittadini. Chiederemo per questo a Prefetto e ai Comuni ove hanno sedi presidi sanitari un tavolo per arrivare a stilare un protocollo di vigilanza e sicurezza a tutela de lavoratori". Problematiche che la Uil ha ben presente: "C’è la necessità – chiudono Lunghi e Fedeli – di vedere una fase nuova che rimetta al centro del dibattito i temi della sanità e quindi si va alla preparazione di convegni che saranno il punto di partenza per andare a coinvolgere Regione, Sindaci, parti sociali, professionisti, direzione aziendale e associazionismo che si occupa di servizi sanitari e socio – sanitari, nella stesura di accordi che diano certezze e risposte a chi lavora nella sanità pubblica e rilancino il settore con investimenti su risorse umane e tecnologie in grado di rispondere ad un territorio vasto e complesso. La prima giornata sarà effettuata a Grosseto nel pomeriggio del 7 novembre alla sala Pegaso della Provincia a cui seguiranno incontri su Siena e Arezzo il 14 novembre". M.Alf.
CronacaSanità, tanti nodi da sciogliere. L’allarme della Uil sulla Asl: "Trecento posti letto in meno"