Michela Loddo
Cronaca

Con Lucio Corsi ci sono Pieraccioni e Ceccherini. I due attori nel video di “Volevo essere un duro”

Il giovane cantautore sceglie di omaggiare la Toscana coinvolgendo nel video che accompagna la sua canzone di Sanremo il duo comico

Ceccherini, Pieraccioni e Lucio Corsi

Ceccherini, Pieraccioni e Lucio Corsi

Firenze, 12 febbraio 2025 – “Volevo essere un duro / Che non gli importa del futuro [...] Però non sono nessuno / Non sono nato con la faccia da duro”. Questi alcuni dei versi della canzone presentata ieri in prima serata al Festival di Sanremo da Lucio Corsi, giovane cantautore grossetano. Un inno alla volontà di liberarsi dai tradizionali cliché e di spogliarsi di quel concetto di virilità troppo spesso stretto e soffocante. Tra “uomini d’onore” e “classici uomini italiani che amano solo la mamma”, Corsi riesce a distinguersi e ad emergere con orgoglio dalla superficialità che a volte permea il palco dell’Ariston.

Ma non solo musicalmente. L’artista 31enne è stato capace di distinguersi anche nella scelta del videoclip che accompagna il brano musicale: con lui, a voler rimarcare l’ironia sottesa al suo messaggio, anche Leonardo Pieraccioni e Massimo Ceccherini, una delle accoppiate più amate della scena comica toscana. 

Il protagonista del videoclip è Carletto, un bambino ribelle dai capelli biondi e lunghi, figlio di una famiglia borghese con la quale non sembra trovarsi propriamente a suo agio. Suo padre (interpretato da Ceccherini) è un architetto che durante l’ora di cena si diletta a leggere la sua pagella, sorprendendosi dei bassi voti a scuola; nel vedere il 4 in comportamento va su tutte le furie e spedisce il figlio in camera senza mangiare. Così Carletto, chiudendo con rabbia la porta della stanza alle sue spalle, inserisce nella radio l’audiocassetta di Lucio Corsi, di cui è un fan sfegatato, e parte “Volevo essere un duro”. Preso dalla foga della canzone, il ragazzino, in compagnia dello stesso Corsi venuto fuori dal suo poster appeso al muro, alza il volume e salta sul letto facendo tremare le pareti e il pavimento, tanto da preoccupare i genitori che accorrono alla porta della sua cameretta.

Nel vano tentativo di riuscire a capire cosa stia accadendo nella stanza del figlio, che sembra essercisi rinchiuso dentro, i due chiamano il sacerdote perché venga in loro soccorso. È così che compare Pieraccioni nelle vesti di Padre Mario, un esorcista che con buffi sforzi cerca di liberare il bambino dal demone i cui genitori credano sia impossessato. Quando finalmente riescono ad aprire la porta, però, Carletto dorme: i genitori, fiduciosi del fatto che l’aiuto del sacerdote sia stato indispensabile, accettano ugualmente di pagare ciò che gli spetta.