
Santa Barbara è la patrona dei minatori e la ricorrenza è ancora molto sentita nel territorio amiatino che alle miniere ha legato la sua storia
Domani è Santa Barbara, protettrice dei minatori e a Santa Fiora, dove a onorare il lavoro e la storia dei minatori c’è addirittura un museo, è in programma una giornata di eventi. L’obiettivo è rivivere la storia della miniera con una serie di iniziative che rientrano nel più ampio programma promosso sui territori dal Parco nazionale Museo delle Miniere del Monte Amiata, in collaborazione con i Comuni, le associazioni di minatori e le Proloco. Si comincia domani con l’apertura straordinaria del Museo delle Miniere di Mercurio, in piazza Garibaldi, a cura dell’associazione "Minatori per il Museo". Il museo sarà visitabile dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 18, con ingresso gratuito.
Sabato alle 11 si terrà la messa in onore di Santa Barbara alla Pieve delle Sante Flora e Lucilla, organizzata dalla parrocchia di Santa Fiora e Selva e dall’associazione Minatori per il Museo. Seguirà la processione verso il monumento ai minatori, con la partecipazione della Filarmonica Pozzi e alle 13 il pranzo al ristorante Il Fungo di Bagnolo. Alle 17 al teatro Camilleri lo spettacolo teatrale "Accidenti a quel giornaccio… storie di uomini e ominidi" con la direzione artistica di Irene Paoletti, e alle 18 proiezione del cortometraggio "Niccioleta: storie sopra e sotto terra", regia di Irene Paoletti, colonna sonora originale di Emanuele Bocci. Domenica infine, appuntamento alle 8.45 per una visita guidata al Museo delle Miniere di Mercurio del Monte Amiata e a seguire alla Miniera del Siele da raggiungere in modo autonomo (prenotazione obbligatoria al 371 621 96 25). "I minatori, nel buio delle gallerie, – racconta Davide Franceschelli, presidente dell’associazione Minatori per il Museo –, esposti a grandissimi pericoli, vedevano in Santa Barbara l’unico sostegno per vincere e superare le loro stesse paure. Paure che erano concrete e spesso tangibili e l’unico conforto possibile era lei, la Santa, tanto che anche l’ateo la venerava".