Grosseto, 20 novembre 2024 – Sette euro netti in più al al mese per gli infermieri, diciassette per i medici sono briciole che di fatto non vanno a mutare gli stipendi ed anche per questo motivo il comparto sanitario oggi scende in piazza. Lo sciopero, proclamato dai medici e dirigenti sanitari di Anaao Assomed e Cimo-Fesmed e dagli infermieri ed altre professioni sanitarie del Nursing Up, al quale hanno aderito anche numerose altre sigle, è in programma oggi. Oggi dunque potrebbero saltare prestazioni sanitarie, a rischio sono tutti i servizi compresi gli esami di laboratorio, gli interventi chirurgici, le visite specialistiche, i servizi assistenziali e le prestazioni infermieristiche ed ostetriche, anche a domicilio e gli esami radiografici.
Secondo i sindacati di categoria di medici e infermieri i soldi previsti dal governo per la sanità sono una cifra insufficiente per dare ossigeno al sistema sanitario in crisi. Tanti i punti su cui il comparto vuole ribattere al Governo, dalle risorse insufficienti dei contratti di lavoro alla mancata detassazione di una parte della retribuzione fino alla mancata attuazione della normativa sulla depenalizzazione dell’atto medico e sanitario. “È esiguo ed intempestivo – spiega Edgardo Norgini, di Nursing Up Grosseto – anche l’incremento dell’indennità di specificità infermieristica, ad esempio non viene prevista la sua estensione alle Ostetriche”. Inoltre non sono previste risorse per l’immediata assunzione di personale. Questi e molti altri i punti da rivedere secondo i professionisti del mondo sanitario che oggi sciopereranno. Nello specifico lo sciopero di oggi riguarderà la dirigenza medica, veterinaria, sanitaria, professionale, tecnica ed amministrativa e delle professioni sanitarie del Sistema Sanitario Nazionale, dipendenti delle Aziende ed Enti del Ssn, compresi Irccs ed Arpa, infermieri e tutto il personale sanitario non medico. “Sulle pronte disponibilità degli infermieri– prosegue Norgini – L’Aran (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) chiede di riportarle a 10 giorni al mese. La nostra richiesta è di rimanere a 7 mensili”.
L’Asl Toscana Sud Est da canto suo spiega che potrebbero verificarsi sospensioni delle prestazioni e dell’attività degli ambulatori ma saranno assicurate le prestazioni in urgenza come previsto negli accordi nazionali che disciplinano il diritto allo sciopero.
Nicola Ciuffoletti