CRISTINA RUFINI
Cronaca

Scuola di vela, no definitivo. Dopo 14 anni il Consiglio di Stato boccia il ricorso del Circolo

Si chiude il capitolo che ha visto un lungo braccio di ferro con Comune e Soprintendenza. Il primo diniego ricevuto dalla commissione paesaggistica risale al 23 maggio del 2011. .

di Cristina RufiniGROSSETOCi sono voluti quattordici anni per chiudere il capitolo della seconda scuola di vela a Marina di Grosseto, così come pensata dal Circolo Nautico Maremma. Da pochi giorni è stata pubblicata la sentenza del Consiglio di Stato che respinge – definitivamente questa volta – il ricorso presentato contro i pareri sfavorevoli di Comune di Grosseto e Soprintendenza.

Le sentenze. I giudici della seconda sezione del Consiglio di Stato hanno respinto il ricorso che il Circolo Nautico aveva presentato contro il pronunciamento del Tar Toscana, che risale al 2021. Con questo i giudici amministrativi di primo grado, avevano sottolineato come il parere negativo della commissione comunale per il paesaggio – che porta la data del lontano 23 maggio 2011 - fosse legittimo perché l’intervento come proposto "altera le visuali della costa e i rapporti percettivi tra pineta e mare". Mentre la Soprintendenza aveva ricordato il ’vincolo paesaggistico’ che insiste in quell’area, cioè la zona litoranea del Tombolo. Ritenendo che l’intervento proposto fosse per "localizzazione, dimensioni, caratteristiche morfologiche e climatiche non compatibile paesaggisticamente con la zona in cui avrebbe dovuto essere realizzato".

Il progetto. La proposta del Circolo Nautico Maremma era quella di realizzare un immobile in via Porto Turistico a Marina di Grosseto, dove allestire la scuola di vela e locali per servizi di ristoro, uffici e rimessaggio a terra. Si trattava di un fabbricato all’estremità dell’abitato della frazione balneare, sviluppato su due piani fuori terra per circa sei metri di altezza con una superficie lorda di 180 metri quadrati e una veranda di 72, per complessivi 268 metri quadrati di superficie coperta. Dopo quattordici anni è arrivata la decisione definitiva sui ricorsi presentati ai dinieghi dell’amministrazione comunale e della Soprintendenza.