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Servizi agli anziani. La Maremma è tra le ultime province della penisola

Secondo la classifica stilata dal Sole 24 Ore per questo target di persone quella di Grosseto, rispetto al 2023, ha perso più di venti posizioni passando dall’80esimo al 103esimo posto sulle 107 realtà analizzate.

Servizi agli anziani. La Maremma è tra le ultime province della penisola

Quasi fanalino di coda delle province italiane per servizi rivolti agli anziani, la Maremma, secondo la classifica annuale del Sole 24 Ore rivolta ai tre target strategici (bambini, ragazzi e anziani) ne esce come un territorio debole e che va rafforzato con servizi alla persona. Rispetto al 2023 la Maremma ha perso più di venti posizioni, passando dall’80esimo al 103esimo posto su 107 province. Per Katiuscia Biliotti, segretaria generale Cisl Grosseto: "I dati del Sole24 delineano una situazione di cui siamo a conoscenza. La provincia di Grosseto, per quanto riguarda i servizi per gli anziani, non si trova in una situazione facile perché è un territorio molto esteso, con bassissima densità di popolazione e con redditi molto bassi, soprattutto sulle pensioni. La nostra provincia è la più povera in Toscana, con i redditi bassi anche da lavoro dipendente, con un numero di anziani molto più soli rispetto a prima, soprattutto per il cambiamento del tessuto sociale e culturale rispetto a pochi anni fa. Registriamo – conclude Biliotti – anche esigenze socio-sanitarie maggiori, legate anche all’estensione del territorio, che comporta un raggruppamento di servizi in alcuni punti centrali a discapito delle aree più periferiche e questo porta, purtroppo, ad amplificare la solitudine".

Su questo tema interviene anche Federico Capponi, Uil Grosseto. "La provincia occupa già da tempo le retrovie – dice –. Per quanto riguarda gli anziani è in tendenza con il trend per una serie di fattori. La conformazione del territorio è un primo aspetto. Pensiamo ai nostri comuni isolati dove gli abitanti sono in maggioranza anziani e dove i servizi alla persona sono praticamente inesistenti. Pensiamo al caso delle poste e delle banche. Da questo punto di vista si configura un grave handicap. Pensiamo poi ai trasporti, molti dei piccoli centri abitati sono tagliati fuori dai mezzi di trasporto pubblico. Ciò non consente agli anziani di raggiungere in maniera agevole i centri più grandi dove ci sono servizi efficienti e questo è un grande limite". Paesi piccoli, spesso fuori dalle grandi vie di comunicazione configurano degli svantaggi nei confronti degli anziani che li vivono, ma non è solo questo. "C’è poi un aspetto da non sottovalutare ed è quello relativo alla sicurezza, questo indicatore per gli anziani è fortemente penalizzante – prosegue – sono sempre più frequenti le truffe che spesso vanno a buon fine". L’aspetto relativo ai servizi sanitari non migliora la prospettiva di vita dei nostri anziani. "Un esempio sono le case della salute – prosegue Capponi - in molti casi non sono efficienti e questo genera un problema per gli anziani che hanno bisogno di accessi facili e rapidi a questi tipi di servizi".

Dal punto di vista reddituale la provincia è varia. "In provincia di Grosseto ci troviamo con due poli – conclude – uno più benestante perché proviene da quei settori pubblici, parastatali o bancari che permette di accedere a pensioni buone e poi il polo contrapposto, costituito da pensionati che provengono da settori produttivi meno remunerativi, tipo l’agricoltura. Queste persone accedono a pensioni minime e spesso si trovano in difficoltà anche per arrivare a fine mese".

Nicola Ciufoletti