Sette Comuni ’in rete’ per difendere il mare

Argentario, Giglio, Orbetello, Follonica, Grosseto, Castiglione e Scarlino aderiscono al network delle città costiere per lavorare nel progetto Common

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Arriva un nuovo strumento per proteggere il Mar Mediterraneo dai rifiuti. È il network delle città costiere, una rete di buone pratiche già introdotte nel territorio italiano, che da oggi saranno a disposizione di chiunque voglia replicarle. A tenerle insieme è Common, progetto di cooperazione finanziato da Eni Cbc Med che vede Italia, Libano e Tunisia impegnate nella lotta al marine litter e in una gestione più sostenibile dei rifiuti.

Protagonisti per la Maremma i Comuni di Castiglione della Pescaia, Follonica, Isola del Giglio, Grosseto, Monte Argentario, Orbetello e Scarlino, che nell’ultimo anno e mezzo hanno preso parte a un percorso di confronto reciproco, con i colleghi del Salento e con gli operatori del settore turistico e della pesca, attivato dal progetto Common e che adesso andranno a condividere le proprie esperienze a livello mediterraneo.

Condividere progetti virtuosi e trasferire strategie e soluzioni innovative in aree che stanno affrontando le stesse criticità: questi gli obiettivi alla base della rete presentata ieri da Legambiente e Ciheam Bari, in un incontro online dedicato ai Comuni toscani e pugliesi, due aree pilota del progetto Common. L’incontro ha visto la partecipazione di Comuni della provincia di Grosseto e del Salento.

Sei i Comuni che hanno già aderito a Common, presentando le proprie schede: 4 toscani (Castiglione della Pescaia, Grosseto, Follonica, Scarlino) e 3 quelli pugliesi (Taranto, Porto Cesareo e Castro), ma il numero è destinato a salire nei prossimi giorni.

Tutte le buone pratiche messe a disposizione dei territori saranno raccolte nella piattaforma www.commonproject.it nella sezione "Coastal Cities Network", che nelle prossime settimane vedrà la partecipazione dei comuni libanesi e tunisini, i due Paesi coinvolti insieme all’Italia, nel progetto Common.

Far parte della rete è semplicissimo, basta scrivere all’indirizzo [email protected] raccontando allo staff del progetto la buona pratica da condividere.

"Siamo molto soddisfatti del percorso intrapreso in Maremma, che si conferma territorio attento alle criticità ambientali legate al marin litter e alla gestione dei rifiuti e, per questo, aperto a percorsi virtuosi – dice Valentina Mazzarelli, coordinatrice del progetto per l’area pilota Maremma –. In più di un anno e mezzo, Common ha creato non solo occasioni di confronto reciproco, ma soprattutto di ascolto rispetto alle diverse istanze presenti ai tavoli virtuali: quelle degli enti, dei pescatori, del settore turistico balneare".