REDAZIONE GROSSETO

Siccità, allarme serio Montebamboli soffre

Monitoraggio del Fiora: il territorio di Massa Marittima quello più a rischio per la mancanza di piogge

I dati pluviometrici evidenziano negli ultimi cinque mesi un afflusso meteorico nel territorio gestito inferiore del 35% rispetto agli anni precedenti. Ciò si riflette sia sulle sorgenti locali di tutta la provincia di Grosseto e non solo, più superficiali e solitamente di minore portata ma che comunque spesso rappresentano l’unica risorsa idrica di piccoli centri abitati, sia sulle maggiori sorgenti, in particolare quelle del Monte Amiata. Queste ultime, oltre a contribuire in maniera prevalente al fabbisogno di entrambe le province di Siena e Grosseto, evidenziano un trend di riduzione progressiva e costante, con un decremento delle portate al momento senza evidenti segnali di stabilizzazione. Acquedotto del Fiora tiene sotto stretto e costante monitoraggio tutte le proprie infrastrutture. Particolare attenzione viene data ai sistemi idrici alimentati da captazioni sensibili e a minor resilienza idrica: pozzi e sorgenti dei comuni delle Colline Metallifere, captazioni situate nei comuni di Roccalbegna e Castell’Azzara ma anche quelle del Chianti, comuni della Val di Merse e comuni della val d’Orcia. Inoltre, pur non presentandosi attualmente situazioni di criticità, sono sotto particolare monitoraggio i livelli piezometrici delle principali falde e degli invasi, per assicurare continuità del prelievo idrico. La situazione in Maremma più critica (segnata con livello 1 "rosso") è a Massa Marittima (nella sorgente di Montebamboli) dove sono presenti criticità di captazione dell’acqua anche per l’abitato principale. Livello di criticità elevato, ovvero "giallo" per abbassamento delle sorgenti e delle portate disponibili, è quello che si registra nei comuni di Semproniano, Roccalbegna e Civitella Paganico. Ma Acquedotto del Fiora ha anche studiato delle azioni strategiche per la riduzione delle perdite: che ha consentito di risparmiare, dal 2017 a oggi, oltre 6 milioni e mezzo di metri cubi di volumi idrici. Campagne costanti di ricerca perdite sistematica, intensificazione della distrettualizzazione delle reti, monitoraggio continuo e particolare attenzione ai tempi di ripristino dei guasti e alla qualità del lavoro eseguito dalle ditte in appalto, hanno permesso di raggiungere su tutto il territorio gestito percentuali complessive di perdite del 39%.