GROSSETO
Il convegno "Psicologia dell’emergenza per un soccorso inclusivo", organizzato da La Farfalla, Uilpa Vigili del fuoco, in collaborazione con il Polo Universitario Grossetano, si è concluso, con grande soddisfazione degli organizzatori. Dal confronto tra i protagonisti della sicurezza e del soccorso che fronteggiano le emergenze, sono derivati alcuni punti che rappresentano l’urgenza del lavoro di squadra da svolgere. Il convegno ha rappresentato una grande opportunità per approfondire come il supporto psicologico possa aiutare le persone a gestire lo stress post-traumatico, favorendo un ritorno alla normalità e mitigando le conseguenze a lungo termine. "L’aspetto emotivo durante le emergenze, oltre che per le persone colpite, è rilevante anche per i soccorritori, che affrontano esperienze molto forti e sono sempre più importanti la formazione e l’informazione, ma anche l’attenzione verso gli aspetti emotivi nel post emergenza – ha detto Francesco Limatola –. Ricordo quanto sia stata dolorosa la mia esperienza da volontario a San Giuliano di Puglia con il crollo della scuola. Complimenti agli organizzatori del convegno ma anche a tutte le istituzioni ed al volontariato che hanno partecipato e dato il loro contributo".
Il convegno ha dato degli spunti molto interessanti da sviluppare in futuro. Le sinergie create dagli organizzatori sono infatti il principale risultato ottenuto da questo progetto, e scaturiscono dalle attività svolte lo scorso anno al primo convegno Uilpa Vigili del Fuoco, realizzato al Polo universitario nell’ottobre 2023 sul tema della Sicurezza Inclusiva e del Soccorso Inclusivo". Di rilievo, come lo scorso anno, l’intervento dell’architetto Elisabetta Schiavone per soluzioni emergenti: "La migliore risposta all’emergenza si prepara giorno per giorno, quotidianamente – ha detto –. Con la prevenzione, per mitigare gli effetti di fenomeni che comunque accadranno, e con la definizione di un sistema di misure e relazioni in grado di attivarsi nel momento in cui l’incidente o l’evento naturale si verificano. La preparazione della risposta è fondamentale affinché un evento non assuma le dimensioni di un disastro. E non occorre certo guardare oltre confine per osservare esperienze che nel nostro Paese sono ormai all’ordine del giorno. Questa consapevolezza genera esperienze virtuose – chiude – e parallelamente promuove la cultura della sicurezza inclusiva. Troppo spesso ci si dimentica infatti che da una parte e dall’altra del soccorso ci sono esseri umani e che pianificazione e addestramento sono necessarie per migliorare la risposta e gestire anche l’impatto che gli eventi hanno sulle persone".