Sit-in ieri mattina davanti alla sede della Misericordia a sostegno di un lavoratore dell’associazione licenziato dall’azienda. La vicenda ha avuto uno sviluppo collegato alla sua malattia, causata da stress lavorativo, che aveva tenuto il dipendente per 60 giorni a casa. Dopo tale periodo, per poter riprendere servizio il lavoratore doveva essere sottoposto a visita da parte del medico competente dell’azienda cosa che non è avvenuta e quindi non avendo alcuna certificazione il servizio non poteva essere ripreso. La Misericordia ha dunque sospeso il lavoratore per assenza ingiustificata. Una decisione che ha visto la Uil opporsi e, dopo una conciliazione con l’Ufficio Territoriale del Lavoro, la sospensione è stata annullata. Ma il lavoratore, dopo pochi giorni da questa decisione, si è visto arrivare la lettera di licenziamento per "giusta causa", motivata dall’assenza ingiustificata dal posto di lavoro. La Uil-Flp per questo motivo, insieme alle altre sigle sindacali ieri mattina, ha organizzato un sit in per opporsi al licenziamento. Nei prossimi giorni verrà infatti presentato un ricorso. "Nel mondo del lavoro ormai si assiste a pratiche "semplificate" che liquidano i lavoratori con poche righe e in cui si licenziano persone come il dipendente della Misericordia - inizia Sergio Lunghi della Uil-Flp - che è in età avanzata, ha fragilità sanitarie e non ha commesso azioni fuori dall’ordinario. Ma il suo difetto è solo quello di essere in malattia per motivi, tra l’altro, connessi al suo stato di salute collegato ad un ambiente di lavoro difficile. Nulla da dire sull’azione svolta dalla Misericordia come attività di volontariato ma si deve sottolineare che, quando si intraprendono percorsi che al volontariato sommano attività lavorativa, queste devono essere eseguite rispettando le norme contrattuali e, soprattutto, non agendo con strumenti come il licenziamento. La Uil - chiude Lunghi - si farà quindi garante di tutte le azioni affinché il dipendente venga reintegrato".
CronacaSit-in alla Misericordia: "Licenziamento ingiusto"