
Aurora Bellini da giovanissima insieme alla sorella gemella aveva fatto pattinaggio artistico. Da qualche anno la sua grande passione era la "Street Art" e per l’arte in generale .
Una ragazza solare. Sempre sorridente. Un po’ eccentrica, quello sì, ma con un cuore grande e che aveva tanti amici. Aurora Bellini abitava a Batignano, piccola frazione a nord di Grosseto. Una famiglia conosciuta da tutti, una sorella gemella con cui divideva sempre le sue giornate. Fin da piccole quando entrambe "volavano" sui pattini con la maglietta della Polisportiva Barbanella. Una passione quella per il pattinaggio artistico che l’ha accompagnata fino ai primi anni della sua adolescenza.
Lunedì era partita da Grosseto insieme ai suoi compagni e professori della Quarta classe dell’istituto per Geometri del Polo "Manetti Porciatti". Era la gita che tutti attendevano dall’inizio dell’anno, quella in Sicilia per effettuare il "Tour della Legalità". Un giro per visitare i luoghi legati ai personaggi che hanno lottato contro la mafia. Ma, durante la traversata sul traghetto "Cruise Bonaria" che era da poco partito da Napoli, si è sentita male. L’hanno trovata i suoi compagni riversa nel bagno della cabina intorno alle 2 di notte. E’ morta poco dopo nel porto di Sorrento dopo che i medici avevano fatto di tutto per far ripartire il suo cuore. Aveva 19 anni. Una tragedia immane, quella che ha colpito tutta la città e soprattutto la frazione di Batignano dove Aurora ha sempre vissuto insieme alla sua famiglia. Il padre Paolo, operaio che fino a qualche anno fa aveva lavorato nell’azienda Vemar.
La madre, Erika, anche lei molto conosciuta, lavora in un bar tra Grosseto e Siena, al "Doccio". Una famiglia che era compenetrata nel tessuto sociale della piccola frazione: il padre Paolo è un instancabile dirigente del Batignano calcio, società che milita nel campionato di Terza categoria ed è anche membro della locale Proloco. Aurora Bellini era cresciuta lì e proprio il paese ieri, appena appresa la notizia, ha fermato tutte le sue attività in segno di lutto.
Oltre al pattinaggio Aurora aveva anche un’altra grande passione, quella della pittura e della Street Art. Insieme ai suoi compagni infatti, qualche settimana fa, era stata protagonista con le sue mani nel dipingere il grande murales ("Cat", la scritta, che significa Costruzioni, Ambiente e Territorio, l’indirizzo proprio della sua classe) che si trova all’ingresso del Polo tecnologico "Manetti Porciatti". E che accoglie chi arriva alla porta principale della sede ex Geometri. Aurora, insieme a qualche suo compagno, era entusiasta di far parte del progetto-laboratorio di Street Art e di Mentoring pomeridiano, finanziato con i fondi del Pnrr. Adesso Batignano attende il rientro della salma della povera Aurora per salutare quella figlia volata in cielo troppo presto.
M.Alf.