REDAZIONE GROSSETO

Sparò al cane. Carabiniere condannato

Aveva sparato due colpi di pistola ad una cagnolina che, priva di guinzaglio – raccontò per spiegare i motivi del...

Aveva sparato due colpi di pistola ad una cagnolina che, priva di guinzaglio – raccontò per spiegare i motivi del...

Aveva sparato due colpi di pistola ad una cagnolina che, priva di guinzaglio – raccontò per spiegare i motivi del...

Aveva sparato due colpi di pistola ad una cagnolina che, priva di guinzaglio – raccontò per spiegare i motivi del suo gesto – lo aveva morso ad una gamba. La cagnolina fu colpita a morte e l’uomo, un carabiniere, adesso è stato condannato a quattro mesi (pena sospesa) e al pagamento di un risarcimento danni (15mila euro alla proprietaria). Si è concluso così davanti al giudice del Tribunale di Grosseto il processo aperto in seguito al fatto accaduto nell’ottobre 2019 sull’Isola del Giglio che ha visto il coinvolgimento anche della Lega nazionale difesa del cane che si era costituita parte civile (3mila euro di risarcimento).

"La sentenza – dice Piera Rosati, presidente della Lndc – ha riconosciuto che l’uccisione dell’animale non era in alcun modo giustificata. Questa condanna rappresenta un importante passo avanti nella tutela dei diritti degli animali".

Hollie (nella foto), una meticcia di piccola taglia, fu colpita da due proiettili sparati dall’uomo. Inizialmente, il pubblico ministero aveva chiesto l’archiviazione del caso, ritenendo l’azione del carabiniere giustificata. La Lndc e la proprietaria dell’animale si opposero alla richiesta e il Gip aveva disposto il rinvio a giudizio del militare.

"È fondamentale che episodi come quello di Hollie non si ripetano – dice Rosati –. Continueremo a vigilare e a impegnarci affinché chi commette atti di violenza contro gli animali venga perseguito e punito secondo la legge. La Lndc rinnova il suo impegno nella difesa dei diritti degli animali e invita chiunque sia testimone di maltrattamenti a segnalarli prontamente alle autorità competenti e alle associazioni preposte, affinché si possa intervenire tempestivamente e garantire giustizia alle vittime innocenti".