REDAZIONE GROSSETO

Sporcizia e rifiuti in spiaggia: "Servono maggiori controlli"

Il litorale grossetano è invaso dai rifiuti, abbandonati dai turisti senza rispetto. Cittadini denunciano la maleducazione diffusa, chiedendo controlli e maggiore civiltà.

Uno dei caratteristici capanni di un tratto di spiaggia di Principina dove sono stati abbandonati rifiuti di ogni tipo

Uno dei caratteristici capanni di un tratto di spiaggia di Principina dove sono stati abbandonati rifiuti di ogni tipo

Maleducazione senza confini? Sembra di sì. Il litorale grossetano, in questi giorni preso d’assalto da turisti e vacanzieri, ogni mattina sembra un campo di battaglia. Una situazione che si sta ripetendo giorno dopo giorno, soprattutto nelle mattine successive ai giorni di festa: 16 agosto e domeniche comprese. Da qualche anno troppo movimentati. Un gruppo di cittadini ha filmato e fotografato quello che la spiaggia di Principina a Mare ha dovuto affrontare in questi giorni: cartacce, bottiglie di vetro, lattine e cicche di sigaretta. Abbandonati ovunque. In alcuni casi addirittura accumulati sotto le "capanne" di legni che caratterizzano quella parte di litorale e crate con i legni spiaggiati dopo essere stati trasportati dall’Ombrone. E’ stata Monica Fagioli, lettrice della Nazione, a segnalare il problema con tanto di documentazione che è stata spedita anche al Comune e agli organi di vigilanza dell’Amministrazione comunale. "Purtroppo – ha detto – la situazione è sempre questa. La maleducazione di questa gente ormai è sconfinata: trascorrono la notte in spiaggia e abbandonano tutto. Ci sono i cestini ma non vengono utilizzati. E’ una vergogna".

Segnalazioni che si ripetono e che sono finite sui tavoli della Polizia municipale. "A seguito di ogni segnalazione – dice Monica Fagioli – dopo qualche giorno era pulito. Gli operai e anche alcuni volontari hanno pulito tratti di spiaggia dove altri avevano sporcato. Ma non si può andare avanti così. Servirebbero magari più controlli notturni". E forse, aggiungiamo noi, anche un po’ più di civiltà.

Matteo Alfieri