NICOLA CIUFFOLETTI
Cronaca

Stato di agitazione: "Vogliamo assunzioni maggiore sicurezza e migliori condizioni"

NurSind, Nursing up e Usb forzano la protesta. I loro rappresentanti si sono dati appuntamento davanti agli ospedali di Grosseto. Massa Marittima e Orbetello per un presidio con tre striscioni.

Stato di agitazione: "Vogliamo assunzioni maggiore sicurezza  e migliori condizioni"

Protesta anche a Orbetello (nella foto), oltre che a Grosseto e a Massa Marittima

Lo avevano annunciato e lo hanno fatto. I rappresentanti di NurSind, Nursing up e Usb ieri si sono dati appuntamento al Misericordia di Grosseto e davanti agli ospedali di Massa e Orbetello e hanno appeso tre striscioni. "In questo ospedale il personale lavora sotto organico" e poi a caratteri cubitali c’è scritto "stato di agitazione". Dopo vari tentativi di riconciliazione con l’azienda ospedaliera senza riuscire a trovare una mediazione, le tre sigle sindacali hanno pensato di forzare la protesta.

"È arrivato il momento di costringere l’azienda ad assumere il personale necessario a garantire una qualità decorosa dell’assistenza e dei servizi – spiegano da NurSind, Nursing Up e Usb –. È giunta l’ora in cui ognuno di noi, infermieri, Oss, tecnici sanitari, ostetriche, amministrativi e ogni lavoratore del comparto scenda in campo e dia il proprio contributo personale affinché la direzione aziendale sia costretta a garantire ciò che ormai da troppo tempo chiediamo e per cui abbiamo proclamato lo stato di agitazione del personale". Anche ieri i sindacati hanno ribadito: "Vogliamo assunzioni, sicurezza e migliori condizioni di lavoro". Sempre nella giornata di ieri è stato reso pubblico il vademecum dello stato di agitazione a cui ogni dipendente è chiamato a rispettare. Si tratta delle azioni che i sindacati suggeriscono ai lavoratori durante questo periodo delicato e importante. Alla base di tutto c’è la richiesta dei sindacati ai lavoratori di interrompere qualsiasi tipo disponibilità nei confronti delle richieste dell’azienda sanitaria. "Sarà necessario – proseguono i tre sindacati – che ognuno di noi si impegni a seguire poche e importanti indicazioni. Ad esempio stop a qualsiasi tipologia e prestazione di lavoro straordinario. Strumento attraverso il quale le lavoratrici e i lavoratori vengono sottopagati, strutturati e spinti verso il cottimo". Basta inoltre a rientri e pretese che i sindacati definiscono "illegittime" di cambio di turno. "Chiediamo inoltre – ribadiscono – lo stop alle attivazioni improprie della pronta disponibilità". Poi un consiglio ai lavoratori del comparto sanitario.

"Se avete più di venti ore in eccedenza – proseguono i tre sindacati – fate immediatamente richiesta di uno o più giorni di recupero per i medi settembre e ottobre o se preferite, in alternativa chiedete il pagamento di tutte le ore accumulate". Infine concludono: "Non permettiamo all’azienda di continuare a sfruttarci e mettere a rischio giornalmente. La nostra professionalità e la nostra salute. Insieme e uniti si può". L’operazione messa in campo ieri da Valentina Galesi (NurSind) Stefano Corsini (Usb) e Edgardo Norgini (Nursing Up) è stata proposta anche dai delegati sindacali della zona di Arezzo.