REDAZIONE GROSSETO

"Stella Maris, cosa nascerà dalla colonia"

L’amministratore della Impredil di Follonica: "Trattativa estenuante con la Curia di Siena. Un affare che va oltre i 3 milioni per l’acquisto"

Almeno tre milioni di euro di investimento iniziale che alla fine diventeranno circa dieci milioni. L’Impredil Follonica, azienda edile della cittadina del Golfo, ha acquisito la colonia Stella Maris, storica struttura dove hanno trascorso le vacanze generazioni di bambini e che fino a lunedì era di proprietà della Curia di Siena e dell’Istituto per il Sostenamento del clero.

L’immobile, su tre piani, risale agli anni ‘50 e ha una superficie di 3.300 metri quadri, 8.500 stando alle mappe catastali. "E’ stata una trattativa non facile – rivela Amedeo Funghi, amministratore unico della società Impredil – che è arrivata a buon fine dopo un iter lungo. Esiste un progetto che è ben definito, ma è ancora nella fase preliminare. L’ipotesi progettuale è creare una struttura definita ’Condo-hotel’, un mix tra condominio e hotel, prevedendo 40 appartamenti e un albergo di oltre 50 camere.

Restano da valutare però un sacco di cose: a partire dai volumi preesistenti – prosegue l’amministratore unico – fino alle nuove costruzioni. Ci sono molte normative da studiare bene, a cominciare dallo studio della struttura che insiste su due comuni, quello di Follonica e quello di Scarlino".

Un progetto di massima dunque è in cantiere anche se il primo scoglio è stato superato. Che era quello della trattativa con la Curia di Siena, chiusa con la firma sul compromesso dell’arcivescovo Augusto Paolo Lojudice, che sarà cardinale dal 28 novembre.

"Trattativa lunga ed estenuante – ha proseguito Funghi – ma è stato un primo passo importante. La tempistica? Credo che sia previsto un anno solo per la burocrazia, per tutte le carte che vanno completate per iniziare la costruzione. Non sappiamo adesso se ci avvarremo di diverse collaborazioni, ma lo sviluppo di tutto è ancora sulla carta".

L’acquisto è importante per i Comuni di Follonica e Scarlino, per la Curia di Siena che si libera di un immobile messo in vendita da una dozzina d’anni e da tutto un indotto che andrà in evoluzione. "E’ proprio così – aggiunge Amedeo Funghi – il nostro obiettivo è quello di impiegare, per almeno tre anni, questo è il tempo che ci vorrà per la costruzione, almeno 20 operai. E credo sia una bella cosa non solo per la Maremma ma anche per Follonica, un territorio che si regge con il turismo e che in questo periodo deve fare i conti con altro. Speriamo regalare alla città e a tutta la Maremma una struttura bella e funzionale, di cui tutti abbiamo un estremo bisogno. Sotto tutti i punti di vista".

Matteo Alfieri