REDAZIONE GROSSETO

Strage di Niccioleta. Ancora niente ristori: "Fu un atto criminale ed è una ferita aperta"

Appello della sindaca Marconi dopo l’approvazione della mozione. I familiari delle vittime stanno aspettando i risarcimenti.

Appello della. sindaca di Massa Marittima, Irene Marconi, sulla strage di Niccioleta

Appello della. sindaca di Massa Marittima, Irene Marconi, sulla strage di Niccioleta

Era stato approvato in Consiglio all’unanimità. Era la mozione che impegnava la sindaca Irene Marconi a adoperarsi in ogni sede istituzionale, per sollecitare il Ministero dell’Economia e della Finanza a procedere in modo celere all’erogazione dei ristori, in favore dei familiari delle vittime delle stragi nazifasciste, che abbiano titolo ad ottenerli in virtù delle sentenze emesse. Risarcimenti che per il momento sono ancora in un cassetto del Ministero.

La Strage di Niccioleta del 13 e 14 giugno 1944 rappresenta infatti ancora oggi una ferita profonda per la comunità locale, segnata dalla perdita di 83 giovani uomini che lasciarono 118 orfani e 58 vedove. L’anno appena trascorso è l’ottantesimo anniversario della Strage di Niccioleta e sono state emesse le prime sentenze per il riconoscimento di ristoro economico per i familiari delle vittime che ancora piangono quelle povere vite.

Ma nonostante l’ottenimento del titolo e la presentazione di regolari domande di accesso al Fondo, il Ministero, non sta procedendo in modo tempestivo all’erogazione dei ristori, arrecando grave pregiudizio nei confronti di chi da anni - e a questo punto ad un’età molto avanzata - sta aspettando una forma di risarcimento economico, che ovviamente non potrà mai ripagare una violenza così grave come quella subita.

"Il Comune di Massa Marittima ha pagato al passaggio del fronte un bilancio altissimo - ha detto la sindaca Irene Marconi - La vicenda della strage dei minatori di Niccioleta, una delle stragi più massicce della primavera di sangue del ‘44, ha lasciato nel nostro comune orfani e vedove la cui vita, tragicamente stravolta, è proseguita con enormi difficoltà e incolmabile dolore. Il risarcimento - aggiunge - non compensa la mancanza e le difficoltà ma rappresenta la vicinanza delle istituzioni, dello Stato e il riconoscimento di un atto ingiusto e criminale di cui ancora oggi la nostra città porta la memoria e il lutto".