NICOLA CIUFFOLETTI
Cronaca

Sulle energie rinnovabili. Parchi eolici offshore: "Può essere una soluzione"

In risposta a una domanda di Bruno Vespa, al Forum in Masseria, ieri mattina il ministro Pichetto Fratin ha ammesso "Perché no" per poi sottolineare "La strada è quella intrapesa, ma è giusto valutare le ricadute sul territorio".

La soluzione dell’eolico offshore indicata come una possibile in Maremma

La soluzione dell’eolico offshore indicata come una possibile in Maremma

GROSSETO

"Non conosco i progetti specifici che ricadono su questo territorio, ma ritengo giusto che vengano prese in considerazioni le ricadute sull’ambiente". Lo ha detto ieri mattina il Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, al Forum in Masseria di Bruno Vespa, organizzato all’interno delle lussuose Terme di Saturnia.

Fratin ieri è stato il più corteggiato dai giornalisti, il tema centrale è stato ovviamente il nucleare in Italia (quando e come ci si tornerà), quello di nuova generazione ma nel panel istituzionale a cui Fratin ha partecipato c’è stato spazio anche per le energie rinnovabili, altro tema ’caldissimo’ in Italia e anche in Maremma. Gli ospiti, seduti a due passi dalle piscine termali, sono volati alto, non hanno parlato di territori benché nel comune di Manciano di progetti di parchi eolici eccome se ne sono piovuti. Ma non si è scesi con nel particolare.

All’osservazione di Bruno Vespa: "Ma le pale eoliche, visto che sono molto impattanti - ha sottolineato Vespa - non è che si potrebbero mettere offshore, quindi in mare?". Il ministro ha risposto sicuro: "Certo, è possibile", poi ha proseguito raccontando come alcune Regioni anche in fase di definizione delle aree idonee, hanno espresso contrarietà ad ospitare sulla terra ferma le strutture collaterali. Eccessivo per il ministro. A ribadire l’importanza di proseguire sullo sviluppo delle rinnovabili, auspicando un giusto mix, è stato anche Salvatore Bernabei, direttore di Enel Green Power, seduto al fianco del ministro durante il panel sull’energia. Poi Bernabei ha sottolineato un aspetto che non è secondario e che riguarda anche i territori.

"La fase di permessi è un collo di bottiglia. - ha sottolineato - I tanti ricorsi spesso ritardano la partenza dei progetti. Ci vuole maggiore responsabilità da parte di tutti". In materia di energia green, Roberto Prioreschi, Semea Regional Managing Parther Bain & Company, (anche lui seduto al tavolo) ha ricordato: "Non si può volere l’energia pulita e dire no alle pale eoliche. Capita spesso che i territori si mettano in contrapposizione e si oppongano ai progetti".

Il caso della Maremma in parte riprende il discorso di Prioreschi, ma qui gli amministratori e i cittadini non dicono ’no’ prioristicamente ma con cognizione di causa, sottolineando che il territorio è vocato ad altro (turismo e agricoltura) e che ciò sarebbe fortemente compromesso. Lo stesso, ad esempio, dicono anche le associazioni agricole di categoria. Poco, nel panel dedicato al ruolo delle rinnovabili, si è parlato di geotermia, nonostante la Toscana ospiti 34 delle 36 centrali geotermiche italiane e che a pochi chilometri da Saturnia, cioè sull’Amiata, vi sia un polo con due centrali a Santa FIora (presto saranno 3) e altre sul versante senese.

A tal proposito Salvatore Bernabei, a margine dell’incontro ha ribadito l’importanza strategica della geotermia Toscana anche a livello nazionale, sottolineando come è un modello di sviluppo sostenibile. È di estrema attualità il piano pluriennale di investimenti proposto da Enel e recentemente approvato dalla Regione Toscanaper il rinnovo delle concessioni geotermiche. Anche questo un tema, come i parchi eolici, su cui non sono mancate le proteste di alcuni comitati che da molto tempo contrastano la geotermia sull’Amiata.

Nicola Ciuffoletti