Si apre con il tutto esaurito la stagione "La leggerezza delle parole" al Teatro Fonderia Leopolda organizzata per conto del Comune da Ad Arte Spettacoli. Oggi alle 21.15, si alza il sipario sul nuovo calendario con "Testimone d’accusa", il classico di Agatha Christie. Un dramma giudiziario brillante, per la prima volta rappresentato in Italia con un grande allestimento, portato in scena da Vanessa Gravina e Giulio Corso nei panni, rispettivamente di Romaine e Leonard Vole. Lo spettacolo, con la regia di Geppy Gleijeses, è dedicato alla memoria del maestro Giorgio Ferrara, regista e direttore artistico recentemente scomparso. Uno spettacolo in cui anche il pubblico farà la sua parte, perché prima della messa in scena, sei spettatori scelti nella platea saranno chiamati a partecipare come giurati.
"Testimone d’accusa". Un dramma giudiziario, che si sviluppa principalmente all’interno di un tribunale, accuratissimo nel rendere le procedure e il gergo avvocatizio, "Testimone d’accusa" è stato più volte imitato, ma mai superato. Il dramma, che presenta il classifico finale con "doppio colpo di scena", rappresenta la vicenda di Leonard Vole, arrestato per l’omicidio di un’anziana benestante, lo aveva nominato come suo principale erede. Durante il processo Romaine, la moglie di Vole, interpretata da Gravina, accetta di testimoniare e, invece di muoversi in sua difesa, porta prove a danno del marito, instillando nel pubblico il dubbio sulla colpevolezza o meno dell’imputato. È soltanto nel finale che, con un inaspettato colpo di scena, verrà alla luce l’incredibile verità su quello che sembra un normale caso di omicidio per denaro.
Il racconto di Christie, noto al pubblico anche per la trasposizione cinematografica di Billy Wilder, con protagonisti Charles Laughton, Marlene Dietrich e Tyrone Power, è riproposto sul palco del Teatro Fonderia Leopolda da un grandissimo cast che annovera, oltre a Gravina e Corso, anche Paolo Triestino, altri nove artisti e sei giurati, scelti tra il pubblico prima dello spettacolo.