Un successo mondiale, che nasce a Trieste e che venerdì toccherà Grosseto. Il sipario del teatro Moderno si aprirà infatti alle 21 sullo spettacolo del quartetto di chitarristi 40 Fingers. Sono Emanuele Grafitti, Matteo Brenci, Andrea Vittori ed Enrico Milanesi, che hanno messo insieme le loro quattro chitarre per dar vita a uno straordinario repertorio che attraversa la musica rock, il pop, la classica, le colonne sonore cinematografiche, musiche delle serie televisive, brani celebri tutti riarrangiati per le loro quaranta dita. La loro versione di Bohemian Rhapsody, pubblicata su YouTube cinque anni fa, è stata uno dei primi brani realizzati ed è stata applaudita pubblicamente dagli stessi Queen, che l’hanno condivisa sul loro sito ufficiale. Da quel momento i 40 Fingers hanno superato i 100 milioni di visualizzazioni in rete. Il loro concerto "Guitar Rhapsody" registrato durante la pandemia al Politeama Rossetti di Trieste è stato visto da più di 3 milioni di persone in oltre 100 Paesi del mondo. Sono stati chiamati da Andrea Bocelli per duettare assieme a lui e la cantante statunitense Tory Kelly in un docufilm realizzato per la tv americana.
Il chitarrista e co-fondatore dei Police, Andy Summers, li ha scelti per rivisitare la celebre ‘Bring on the Night’. E adesso, dopo il successo del tour negli Usa con 23 concerti nei club e teatri delle principali città americane (da New York a Los Angeles, passando per Chicago, Boston, Washington, Atlanta, Nashville, San Francisco), i 40 Fingers tornano nei teatri italiani, toccando anche quello di Grosseto. La loro tecnica è da manuale. Dalla chitarra classica alle evoluzioni del fingerpicking, per una sonorità che è ormai per loro un’identità musicale riconoscibile, con la quale rivestono i brani celebri proposti in pubblico e le loro creazioni originali. Dall’opera di John Williams sulla saga di George Lucas, ovvero Star Wars, L’Ultimo dei Mohicani, un sensazionale medley della Disney e il medley da Harry Potter, fino alle loro versioni di brani da antologia come ’Sultans of Swing’, ’Africa’, ’Sound of Silence’, ’ Libertango’ e altri pezzi celebri e cari al grande pubblico. Uno spettacolo imperdibile.
Riccardo Bruni