
Giuseppe Giacobazzi arriverà al teatro Moderno venerdì (inizio alle 21) con lo spettacolo dal titolo «Il pedone, luci e ombre di una vita qualunque»
"Il Pedone", luci e ombre di una vita qualunque". E’ con questo titolo che Giuseppe Giacobazzi venerdì alle 21 si presenterà sul palco del teatro Moderno per uno spettacolo che diventa una metafora in tema "scacchistico", un paragone tra la nostra vita e quella vissuta su una scacchiera e raccontata non dal punto di vista del pezzo più importante (la regina) o da quello più tutelato (il re), ma da quello più umile e comune, quello del pedone.
Giacobazzi, cosa rappresenta per lei il pedone?"Rappresenta noi, la normalità e la vita che facciamo tutti. Lo sforzo di poter arrivare in fondo alla scacchiera evitando gli ostacoli e i pezzi (le persone) che ti possono mangiare, per riuscire a indossare un abito migliore. Perché se il pedone riesce ad arrivare in fondo alla scacchiera può prendere un pezzo più pregiato per cambiarsi. La normalità è anche l’incognito, poi spesso i pedoni vengono mandati avanti allo sbaraglio. Sono i pezzi che hanno meno potere in assoluto nella scacchiera, nonostante siano i più numerosi".
Cosa troverà chi verrà a vedere il suo spettacolo?"Tutto nasce dal pedone e dalla comparazione con la nostra vita con gli scacchi. Un mio carissimo amico, nell’osteria che gestiva e in cui lavoravo, una volta fece un discorso straordinario in cui diceva che noi siamo come i pedoni, da cui poi ho preso ispirazione. E mi sono ricordato di quel periodo bellissimo in cui Bologna, negli anni ’80, era una città straordinaria e in giro c’era più gente di notte che di giorno. Ci siamo persi e poi ritrovati dopo 40 anni ed è il racconto di come siamo cambiati nel frattempo".
Lei gioca a scacchi?"Ho fatto anche i regionali, perdendo però la prima partita con uno molto bravo. Ma ero contento perché lui vinse quasi tutte le sue partite, mentre io le perse tutte".
Un saluto ai maremmani?"La Toscana mi è sempre piaciuta, poi si mangia bene. Io che sono romagnolo sono addirittura abbonato al Vernacoliere, anche se non è proprio delle parti della Maremma. Ma ho amici carissimi anche a Grosseto, quando in un posto si sta bene si torna sempre volentieri".
Andrea Capitani