REDAZIONE GROSSETO

Teatro Moderno. Queen at the Opera. Più di un concerto

Sabato il grande tributo alla band inglese. Sabellico: "Cerchiamo di trasmettere emozioni".

Teatro Moderno. Queen at the Opera. Più di un concerto

L’intramontabile musica dei Queen arriva sul palco del teatro Moderno. Due date in Toscana per ‘Queen At The Opera’, lo straordinario show che sabato alle 21 prenderà vita a Grosseto mentre il giorno dopo, allo stesso orario, andrà in scena al Teatro Goldoni di Livorno. Uno spettacolo lontanissimo dal concetto di cover, musica sinfonica e rock, la delicatezza degli archi con i riff della chitarra elettrica. Classici senza tempo come ‘We Are The Champions’, ‘Bohemian Rhapsody’, ‘We Will Rock You’, ‘The Show Must Go On’, ‘Radio Ga Ga’, ‘Another One Bites The Dust’, ‘Who Wants To Live Forever’, interpretati da un ensemble di trenta musicisti, tra orchestra e la classica rock band, con le straordinarie voci di Federica Morra e di Francesco Montori, con il soprano Giada Sabellico che interpreta i brani eseguiti da Montserrat Caballé con Freddie Mercury.

"Sono cresciuta con la musica dei Queen – racconta Giada Sabellico –, perché mio padre era molto affezionato a questo gruppo. Ma al di là della vicinanza personale, nel repertorio di questa band ci sono canzoni intramontabili. Testi importanti, che parlano d’amore e del riscatto, dell’importanza di andare avanti. Melodie incredibili, che rimangono negli anni e più vai avanti più ti accorgi che te le porti nel cuore".

Non sarà comunque uno spettacolo di semplici cover. "Grazie al nostro direttore Piero Gallo che ha fatto questi arrangiamenti – dice Sabellico – diamo una nostra interpretazione di queste canzoni. Cerchiamo di coinvolgere il pubblico e trasmettere quello che era il senso dei brani, l’emozione, quello che il brano, quello che Freddie Mercury voleva portare nel cuore delle persone". Un’orchestra sinfonica e una rock band sullo stesso palco, c’è davvero tutta questa distanza tra la cosiddetta musica ‘colta’ e il rock? "La musica classica resta quella che ti forma – conclude il soprano – anche se poi suoni rock o jazz. È come per conoscere un linguaggio, devi partire dalla grammatica. La classica è questo. Ma oggi ci sono grandi luoghi di incontro tra classica e rock".

Riccardo Bruni