
La sindaca Irene Marconi presenta con soddisfazione la quarta edizione della rassegna
In occasione degli ottanta anni dalla Liberazione, prende il via domani la quarta edizione di ’Maremma Novecento’, ciclo di appuntamenti, che proseguirà poi fino a giugno, dedicati alla memoria, nel corso dei quali approfondire la storia del ‘900 della Maremma con un particolare focus sul territorio delle Colline metallifere. Si terranno conferenze, ma anche trekking urbani e proiezioni cinematografiche. L’iniziativa è promossa dal Comune di Massa Marittima e dalla Cooperativa Zoe, con la collaborazione di Isgrec, Parco nazionale delle Colline metallifere e Anpi.
Domani alle 17 nella biblioteca comunale incontro dal titolo ’Dialogo sul patrimonio dissonante: il caso Niccioleta’. Nell’occasione sarà ufficializzato l’ingresso del Comune di Massa Marittima nell’associazione Atrium. Interverranno Claudia Castellucci, direttrice della rotta culturale Atrium, e il presidente di Atrium Ulisse Tramonti.
Sabato alle 11, invece, trekking urbano al villaggio di Niccioleta con ritrovo al Dopolavoro. Prevista anche la visita al centro di documentazione con la mostra sulla Resistenza e agli archivi minerari, a cura della storica Laura Chiarello. Sarà proiettato il cortometraggio ’Niccioleta, storie sopra e sotto la terra’, prodotto da Larione10 per la regia di Irene Paoletti. Per partecipare a tutte le iniziative di Maremma ‘900 è richiesta la prenotazione allo 0566/906525. Al termine della visita ci sarà un pranzo ’resistente’ con ricette del tempo di guerra, all’ostello della miniera (prenotazione obbligatoria al 334-18112918).
"Maremma Novecento nasce con l’obiettivo di diffondere la conoscenza storica dei fatti che hanno segnato il nostro territorio, valorizzando attraverso i trekking urbani i luoghi della memoria – afferma Irene Marconi, sindaca di Massa Marittima – che sono portatori di coscienza civile. E non poteva esserci modo migliore per iniziare questa quarta edizione di Maremma ‘900 se non attraverso un incontro con i responsabili di Atrium, che avvieranno una riflessione sul cosiddetto patrimonio dissonante, ovvero sul lascito architettonico ed urbanistico dei tanti diversi regimi totalitari o autocratici dell’Europa del Novecento".