REDAZIONE GROSSETO

Traffico di cani e falsi incidenti: 11 indagati

Chiusa l’indagine di Polizia stradale, Municipale e carabinieri Forestali. Creata anche società fittizia per prestazioni fisioterapiche

Undici indagati per traffico illegale di cuccioli di cani provenienti dall’estero e falsi incidenti. E’ questo il risultato dell’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Giampaolo Melchionna e condotta dalla Polizia stradale, con l’ausilio della Polizia municipale e dei Carabinieri forestali.

L’indagine era iniziata nel settembre del 2019 ed è andata avanti grazie all’uso di intercettazioni che hanno permesso di seguire gli indagati adesso accusati di creare ad arte incidenti con feriti mai accaduti per riscuotere "inesistenti danni fisici". Ma non solo. Alcuni elementi del sodalizio, secondo le accuse mosse, si spostavano su tutto il territorio nazionale per la vendita di cuccioli di cane illecitamente acquistati in Ungheria dove c’era un uomo di 34 anni che aveva in mano molte razze di cuccioli, pubblicizzate in riviste, che per reperire i soldi, chiedeva anticipi, senza poi consegnare i cuccioli.

Sono state tutte le Compagnie assicurative interessate alla frode a sporgere querela contro i soggetti coinvolti nei falsi incidenti liquidati con migliaia di euro. Le successive perquisizioni avrebbero rafforzato il quadro che era stato ricostruito dalle Forze dell’ordine, portando al sequestro di una notevole quantità di appunti, cartelle di incidenti stradali, modelli Cai e supporti informatici dove sono stati rinvenuti atti e certificazioni utilizzate per truffare le assicurazioni. Nei guai sono finiti Fabrizio Carini (57 anni), Paolo Piperno Lorenzini (56), Alessandro Lulli (46), Graziano Rossi (66), Emiliano Pagliai (48), Claudio Verdi (57), Silvia Pandolfo (49), Tiziana Giagnoni (63), Luciano Pietrobono (49), Riccardo Dondolini (53) e Edvard Krisztian Weber (34). Ingegnoso era il metodo che alcuni degli indagati avevano escogitato: è stata infatti scoperta un’associazione dilettantistica, secondo le indagini facente capo a Fabrizio Carini, Piperno Lorenzini (in qualità di presidente), Rossi (vice) e Lulli (segretario), che si chiamava "Vigor Salus". E che di fatto non era altro che un’associazione, priva di sede operativa, che serviva per produrre documentazione fiscale su inesistenti prestazioni fisioterapiche. Prestazioni che poi venivano inviate alle Compagnie assicurative, per aumentare la liquidazione del "danno" subito. I Carabinieri forestali invece hanno approfondito il filone riguardante il traffico illecito di animali da compagnia, le frodi in commercio e le truffe. Attività che ha riguardato non solo la provincia di Grosseto, ma anche su altre province, che si è focalizzata sul racconto delle persone coinvolte nelle truffe, e sulla raccolta di numerose denunce da parte delle vittime delle truffe che appunto riguardavano la vendita di cuccioli di cane. Ricostruito anche il modus operandi: venivano introdotti in Italia i cuccioli di varie razze per venderli, senza chip e certificazioni sanitarie, e poi venivano pubblicizzati su vari siti Internet, riportando false indicazioni sulla provenienza dell’animale, sull’allevamento e sulle garanzie sanitarie. Ingannando di fatto ignari acquirenti, ai quali venivano consegnati cani presi all’estero che avevano caratteristiche e qualità diverse da quelle concordate ed attestate falsamente nei libretti sanitari consegnati alle vittime. Certificati dunque falsi con timbri e fustelle. Ai più sfortunati venivano promessi cuccioli mai posseduti, dietro il pagamento di un anticipo attraverso utilizzo di postepay e conti postali. Condotte, come ha accertato la Procura di Grosseto, che sono continuate per quattro anni (dal 2016 al 2020). I riscontri sulla genuinità dei libretti sanitari e delle fustelle sono stati effettuati con nomina di apposito ausiliario di polizia giudiziaria.

Matteo Alfieri