REDAZIONE GROSSETO

Tsd, vertenza sempre più buia: "La Telnet non risponde al ministero"

Scopetoni denuncia l’atteggiamento della società. "Noi stiamo lavorando"

Walter Scopetoni, segretario Slc Cgil, sempre più preoccupato per i lavoratori della «Tsd»

Walter Scopetoni, segretario Slc Cgil, sempre più preoccupato per i lavoratori della «Tsd»

Sparita la società Telnet, che ha acquisito Tsd non pagando poi i dipendenti: non risponde nemmeno al ministero.

E’ quanto dice Walter Scopetoni, segretario Slc Cgil, che torna sulla vicenda che sta interessando anche 26 lavoratori dipendenti della società Tsd che operano in provincia di Grosseto su commessa di Fibercoop. Questi lavoratori, infatti, al pari di altri 700 colleghi in tutta Italia stanno riscuotendo lo stipendio a singhiozzo dallo scorso mese di ottobre, e ancora non hanno ricevuto la tredicesima mensilità del 2024. "L’ultima novità in questa indegna vicenda – sottolinea Scopetoni – è che al ministero del Made in Italy, che ha in carico la vertenza, non riescono a parlare con i dirigenti di Telnet. Dopo l’inatteso forfait alla riunione al ministero di lunedì scorso, comunicato all’ultimo minuto dal nuovo amministratore delegato nominato da Telnet, l’azienda è letteralmente sparita dalla circolazione. La Slc Cgil, da parte sua, sta lavorando con il tavolo di crisi in Regione Toscana, e con quello al Ministero, avendo l’obiettivo dichiarato di trovare quanto prima un nuovo acquirente di Tsd che sia più affidabile finanziariamente ed eticamente di quanto non lo sia stata Telnet. Società con un fatturato di 9 milioni di euro che con appena 60 dipendenti ha acquisito una società già indebitata e con 730 dipendenti".

Stando a quanto emerso durante gli incontri, la necessità di risorse che sta affrontando Telnet deriverebbe dalle difficoltà che da anni sta attraversando il comparto (come peraltro evidenziato da tutti gli operatori del settore) e dai conseguenti ritardi nel processo di fatturazione dei committenti con impatto sulla liquidità. Questa situazione non avrebbe quindi permesso fino ad oggi un rilancio organico di Tsd che continua a necessitare di immissione di risorse. Per la soluzione della crisi sono state ventilate anche ipotesi che portino ad un interessamento dei committenti per far sì che accelerino il pagamento delle fatture in sospeso consentendo un supporto alle necessità di cassa. Si sta pensando anche ad un eventuale coinvolgimento di Invitalia con l’obiettivo prioritario di salvaguardare la forza lavoro e non rallentare i cantieri aperti da Tsd.