Tuffo nel passato. Il trenino e i treni persi

Cagnoli racconta la storia della ferrovia tra Porto S.Stefano e Orbetello. E lancia un’idea.

Tuffo nel passato. Il trenino e i treni persi

Tuffo nel passato. Il trenino e i treni persi

C’era una volta un trenino che univa Orbetello e Porto Santo Stefano. Era stato inaugurato nel 1913 e per trent’anni è rimasto in funzione, fino al 1943, quando le bombe distrussero la ferrovia. Era un’altra epoca, i centri abitati di allora erano profondamente diversi. Non c’era il quartiere di Neghelli, per esempio. Non c’era Orbetello Scalo. E allora, cosa vedevano guardando fuori dal finestrino i viaggiatori di quel treno? Emidio Cagnoli ha deciso di raccontarlo, nel corso delle passeggiate, organizzate con la Proloco e il Circolo Culturale Gastone Mariotti, che partono dal lungolago di ponente, nei pressi del molo dal quale partiva il motoscafo per la Giannella, un altro mezzo di trasporto pubblico perduto nel passato. "Racconto un po’ di storia del mio paese – spiega Cagnoli – provo a lanciare qualche sasso, sperando che qualcuno ne colga il senso".

Il trenino, il motoscafo, la ferrovia, tutti pezzi di un’epoca rimasta nella memoria e nelle vecchie foto in bianco e nero, che però in molti sognano di rivedere. "Pensiamo a quanto traffico snellirebbe una tramvia oggi verso l’Argentario – afferma Cagnoli – e a quanto sarebbe utile un motoscafo per portare le persone in spiaggia. Mezzi come questi esistono ovunque, in territori simili al nostro. In ogni laguna. Eppure, a Orbetello non siamo ancora riusciti a trovare una soluzione per metterli in azione".

Con il battello per la spiaggia ci avevano provato i pescatori, ma il progetto poi si arenò tra alghe in superficie, bassi fondali e scarso utilizzo da parte di residenti e turisti. D’altronde, per cambiare un’abitudine ci vuole tempo e un po’ di costanza. Come quella che negli anni ha sempre dimostrato Cagnoli con le sue iniziative come queste passeggiate. "Basterebbe così poco – conclude Cagnoli – che davvero il nostro paese potrebbe cambiare. Ecco perché raccontare queste cose è importante".

Perché a volte chi parla di battelli per la spiaggia e treni per l’Argentario rischia di passare per visionario, e invece basterebbe prendere qualche vecchia fotografia per capire come si faceva una volta.

Riccardo Bruni