REDAZIONE GROSSETO

"Turismo balneare in Maremma, un modello in costante crescita"

Una ricerca elaborata da Confesercenti certifica la preferenza per le località grossetane soprattutto da parte degli italiani

Quanto pesa il settore balneare nell’economia della Maremma? A questo studio ha provato a rispondere una ricerca di Confesercenti elaborata da Marco Di Giacopo con il coordinamento di Claudio Pierini presidente provinciale Fiba, Federazione italiana dei balneari di Confesercenti. Lo studio è stato presentato ieri pomeriggio alle Terme Leoopoldo II di Lorena di Marina di Grosseto in una conferenza aperta proprio agli imprenditori balneari locali tuttora impiegati nella battaglia contro le penalizzazioni previste dall’applicazione tout court della direttiva Bolkestein. All’incontro hanno preso parte Alessandro Tortelli direttore scientifico del Centro studi turistici; Leonardo Marras assessore al Turismo della Regione Toscana e Gianni Masoni, responsabile area turismo Confesercenti Toscana.

"La ricerca è partita dalla direttiva Bolkestein la cui applicazione che si vorrebbe far digerire anche ai balneari ha prodotto la necessità di misurare e valorizzare il nostro turismo balneare" spiega Marco Di Giacopo, autore dello studio di Confesercenti Grosseti sulle concessioni demaniali maremmane".

"Abbiamo rilevato dati significativi per la nostra provincia, grazie agli strumenti utilizzati dalla Banca Dati del Turismo della Regione Toscana – riprende Di Giacopo – Ad esempio la netta prevalenza di turisti italiani negli arrivi per risorsa turistica balneare nella nostra regione, si superano i 2 milioni di italiani a fronte di un milione scarso di stranieri. Ma anche, guardando al nostro territorio, una congiuntura di aumento generalizzato: nel comune di Grosseto si passa da 215mila arrivi nel 2010 a oltre 250mila nel 2019 per risorsa turistica balneare; come del resto in quello di Castiglione, in cui nel medesimo spazio temporale, gli arrivi crescono da 172 mila a 218 mila. Va sottolineato che lo stesso aumento – generalizzato appunto – si rinviene anche nei comuni costieri dell’Area Nord e Sud della nostra provincia. Un modello turistico che – esclusi gli anni di emergenza sanitaria – si manifesta in costante crescita e con un’attrattività sempre maggiore. Infine – conclude Di Giacopo – ricordo la fondamentale partecipazione dei toscani stessi al nostro prodotto turistico balneare. Difatti nei comuni costieri grossetani si attestano dal 20% al 30% degli arrivi totali per questa risorsa turistica: una scelta decisa e consistente verso la costa maremmana, ulteriore riprova del valore e del lavoro fatto dalle imprese balneari nel nostro territorio".

"A salvare il turismo è stata la “prossimità – ha detto Alessandro Tortelli, del Centro studi turistici – Per la Maremma, nel 2021, si è avuto un calo solamente del 7% per il turismo balneare. Questo è un tipo di prodotto che offre spazio e natura, che sono elementi che la gente cercava dopo mesi di chiusura in casa. E ha comportato anche un aumento della presenza media. Stanno ripartendo le vacanze brevi, i fine settimana. Abbiamo fatto degli studi al riguardo e abbiamo previsioni positive. C’è da capire se si riapriranno i mercati esteri e, se sì, come lavorare per organizzare esperienze, raccontare emozioni e mettere in campo servizi".