REDAZIONE GROSSETO

Tuscany Bay, sequestro nell’ex locale di Pino Daniele. Due indagati

Sono stati sequestrati la cabina del disc-jockey, la pedana, il bar e un chiosco realizzato abusivamente sulla spiaggia

Carabinieri

Grosseto, 18 agosto 2023 – I carabinieri hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo a ampie parti del Tuscany Bay, lo stabilimento balneare che fu creato dal cantante Pino Daniele in Maremma vicino a Albinia (Grosseto), per la mancanza delle condizioni di sicurezza dell'area destinata a ballo e discoteca.

Sono stati sequestrati, tra i vari luoghi della struttura, la cabina del disc-jockey, la pedana, il bar e un chiosco realizzato abusivamente sulla spiaggia. Invece, al momento, restano funzionanti e disponibili lo stabilimento balneare e il ristorante annesso.

Secondo quanto appreso ci sono due indagati, che sarebbero il legale rappresentante della società di gestione e il gestore diretto del locale: sono accusati del reato di concorso colposo e apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo.

Il sequestro è stato disposto dal gip Marco Mezzaluna di Grosseto su richiesta del sostituto procuratore Carmine Nuzzo dopo sopralluoghi dei carabinieri, della guardia di finanza e della polizia municipale effettuati durante le serate di apertura.

Dai rapporti di polizia, l'autorità giudiziaria ha concluso che il Tuscany Bay, nonostante fosse in possesso delle autorizzazioni per l'intrattenimento pubblico e gli spettacoli danzanti, non avrebbe rispettato prescrizioni sulla sicurezza delle persone con gravi riflessi anche sulla tutela dei minorenni che affollavano la struttura.

In particolare, i carabinieri il 6 agosto avrebbero rilevato una capienza di quasi 800 persone a fronte delle 600 autorizzate, mentre la sera del 14 agosto si sono radunati 2.000 clienti, oltre tre volte il consentito. Sempre secondo le autorità il bar non avrebbe avuto tutte le autorizzazioni necessarie e vi venivano serviti alcolici ai minorenni.

Accertamenti anche della guardia di finanza e della polizia municipale chiamata per il congestionamento della strada provinciale della Giannella dove sono state elevate 100 multe per divieto di sosta. Le auto era posteggiate su entrambi i lati con pericolo per la circolazione stradale e per i pedoni in un tratto che non è illuminato da lampioni ed è molto trafficato.

Gli addetti al parcheggio dello stabilimento Tuscany Bay avrebbero gestito - pur non avendone titolo - anche la sosta sulla provinciale, pare chiedendo soldi.