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Tutela del territorio: il ruolo dei Consorzi di bonifica

Quella che ci descrive Leopoldo II di Lorena era una Maremma amara, terra di migranti che arrivano ma spesso...

Fenicotteri rosa: anche loro ci sono in Maremma

Fenicotteri rosa: anche loro ci sono in Maremma

Quella che ci descrive Leopoldo II di Lorena era una Maremma amara, terra di migranti che arrivano ma spesso non tornano a casa. Oggi la difesa e la tutela del suolo e delle risorse idriche viene portata avanti dai Anbi Toscana, che rappresenta i Consorzi di bonifica. I consorzi si impegnano nella sicurezza il territorio, lo proteggono da eventuali inondazioni o dalla siccità, mantengono puliti i fiumi, allontanando la presenza di rifiuti e plastiche. Uno degli obiettivi dei Consorzi è anche quello di proteggere e far conoscere le specie che popolano corsi e specchi d’acqua.

Nei pressi della foce del fiume Ombrone è possibile tuttora vedere le opere idrauliche utilizzate per la bonifica. Lungo gli argini del fiume sui rami di eucalipto piantati nel corso delle bonifiche, si posano i cormorani o vi passano la giornata le nitticore. Raggiunta Torre Trappola, che dista circa 3 km dal mare, gli argini si abbassano e pioppi e salici lasciano il posto a cespugli di lentisco, a filliree e tamerici. La foce dell’Ombrone ospita anche specie ittiche tipiche di questi ambienti: anguille, cefali, cavedani, lucci, carpe e spigole.

Non è difficile vedere vicino ai corsi d’acqua cinghiali, daini, lupi, ma anche nutrie e tassi che col loro lavoro danneggiano gli argini, richiedendo l’intervento dei Consorzi. L’Ombrone è anche il regno di cormorani, sterne, beccapesci, ghiandaie e del martin pescatore oltre che del Falco pescatore che, grazie a un progetto istituito vent’anni fa, ha ricominciato a nidificare nell’area.