
Sono passate quasi due settimmane dal quell’infernale venerdì di fine settembre. E via Veneto a Rosignano Solvay è un grande cantiere aperto per il ripristino dei tetti delle abitazioni. Dopo tromba d’aria che in undici secondi ha seminato distruzione lungo il percorso dal circolo Canottieri Solvay, fino alla zona industriale passando per i palazzoni al Lillatro, i lavori di ripristino procedono in fretta. I vigili del fuoco hanno praticamente completato le coperture provvisorie dei tetti scoperchiati e alcuni cittadini hanno già fatto intervenire ditte private per i primi lavori di riparazione e restauro. Una prima stima ufficiosa dei danni è di circa un milione di euro. Danneggiate quasi cento abitazioni. Ne parliamo con il sindaco di Rosignano Daniele Donati.
Aveve quantificato i costi per il Comune?
"La relazione è in corso di completamento – spiega Donati – diciamo che una prima valutazione, per i danni diretti a strutture pubbliche e spese per gli interventi è di circa 200mila euro".
I danni più forti sono stati per i privati?
"Sì, in primo luogo per il circolo Canottieri Solvay dove è stata abbattuta la tensostruttura e poi per i tetti delle abitazioni private e per le auto dei cittadini colpite da alberi e altri materiali scagliati dalla furia del vento".
La Regione ha dichiarato lo stato di emergenza, ci saranno dei risarcimenti o dei contributi?
"Noi fin dal primo momento abbiamo raccolto le segnalazioni e la documentazione dei cittadini. Stiamo aspettando che le procedure della Regione arrivino a compimento. Credo che sarà il nuovo presidente Giani a doversi occupare del dossier. La dichiarazione dello stato di emergenza fatta dal presidente Rossi però è importante perché ad esempio molti privati hanno potuto attivare le assicurazioni sulla base di questo primo atto".
Per quanto riguarda l’assetto idrogeologico si possono adeguare le strutture ai cambiamenti climatici evitando di costruire vicino ai corsi d’acqua, ma cosa si può fare per fenomeni violenti come i tornado?
"La sera del disastro c’era un’allerta arancione e infatti molti erano a casa. Ma prevedere trombe d’aria è molto difficile. Da questi fenomeni ci si difende male, sono molto violenti e molto casuali anche se a Rosignano negli ultimi anni ci sono stati diversi casi".
Ma non si può fare nulla?
"Abbiamo aperto una riflessione nella redazione del nuovo piano strutturale e introdurremo degli elementi di precauzione. Per le trombe d’aria dovremo valutare con gli esperti se sia necessario imporre alcune prescrizioni per le costruzioni più vicine al mare per ridurre l’indice di rischio".
Luca Filippi