Un epilogo inaspettato, le lacrime e la delusione di Ambra Sabatini caduta a pochi metri dal traguardo, quando il secondo oro paralimpico sembrava lì. Ma il sentimento è che Ambra saprà rifarsi, saprà risollevarsi come sempre ha fatto nella sua vita. Porto Ercole ha trattenuto il respiro fino all’ultimo, poi il gelo in tutta piazza Roma, dove un paese intero ha assistito ieri sera alla finale dei 100 metri T63 alle Paralimpiadi di Parigi, fino alla clamorosa caduta.
"Sono sotto shock, non ho capito cosa è successo – ha detto Ambra dopo la gara –. Ero vicina al traguardo, lo stavo toccando. Nel riscaldamento ho avuto un problema, non funzionava la valvola della protesi, l’abbiamo aggiustata con il silicone. Ero carica e avrei voluto lottare. Martina è stata bravissima, sono felicissima che lei sia riuscita nell’impresa. Ho fatto del male a Monica e mi dispiace. Affronterò anche questa, grazie per chi mi ha seguito, per il mio paese e l’allenatore, avrei voluto regalare una gioia ai miei genitori. È stato un anno difficile, ce l’ho messa tutta, con la costola e con l’infortunio. Ho tante opportunità davanti, mi rimetterò subito sotto, inizia il percorso per Los Angeles. Devo smaltire l’amarezza, ma sono contenta per Martina. Mi prenderò del tempo per metabolizzare e andrò avanti".
Fino alla consolazione finale dei genitori Ambrogio e Lorenzina verso la figlia Ambra poco dopo la gara. Pensare che la giornata di Ambra si era aperta con le semifinali mattutine, che avevano decretato una prima sentenza: le tre "Charlie’s Angels" dell’atletica paralimpica italiana – Ambra Sabatini, Martina Caironi e Monica Contraffatto – tutte qualificate alla finale, proprio come tre anni fa a Tokyo, quando il tricolore poi coprì tutte le posizioni del podio.
Grande partecipazione inoltre alle paralimpiadi nel Judo, nella categoria 90 chili J1 maschile, per il portoercolese-orbetellano Valerio Romano Teodori, che nell’incontro degli ottavi di eliminazione ha battuto il mongolo Batkhuyang Battugs per squalifica, perdendo poi ai quarti di finale contro il turco Yasin Cimciler. Nella finale di ripescaggio A è arrivata poi la sconfitta contro l’uzbeko Turgun Abdiev, con la definitiva eliminazione dalla corsa a una medaglia. Ma la bellissima esperienza paralimpica, quella sì, non gliela porterà via nessuno. Presente a Porto Ercole il padre Edoardo Teodori. "Ho parlato al telefono con Valerio – ha raccontato – e ringrazia tutta la popolazione per l’affetto espresso. Lui è molto contento alla sua prima paralimpiade.Ringraziamo tutti quanti. Nel pre gara ero molto teso".
Andrea Capitani