REDAZIONE GROSSETO

Un simbolo torna in "vetrina". La fonte compie 100 anni

I residenti nella zona di Aratrice, a Paganico, hanno ripulito dai rovi l’antica struttura. Una bella storia

Il gruppo di cittadini residenti ad Aratrice e nelle zone limitrofe che hanno ripulito l’area della vecchia fonte dai rovi che nascondevano la struttura

Il gruppo di cittadini residenti ad Aratrice e nelle zone limitrofe che hanno ripulito l’area della vecchia fonte dai rovi che nascondevano la struttura

Gli abitanti dei comuni di Civitella Paganico e Roccastrada si sono dati appuntamento per festeggiare i 100 anni della fonte dell’Aratrice. Un brindisi per ricordare l’importanza di questo lavatoio.

La "fontina dell’Aratrice" – così la chiamano gli abitanti – è un luogo molto caro ai cittadini, è stata costruita nel 1924 e fungeva da abbeveratoio per gli animali, lavatoio, ma anche riserva d’acqua nei periodi più caldi. I lavori furono completati in agosto.

Si trova sull’attuale via del Quadrone, in un punto in cui dalla collina sovrastante sgorgava una piccola sorgente, a circa un chilometro dalla Fattoria dell’Aratrice. La struttura dove oggi ha sede la distilleria artigianale Nannoni Grappe, fino alla Riforma fondiaria era il centro aziendale di un vasto latifondo della famiglia Travison, cui si deve la costruzione della fonte.

Allora la zona pianeggiante segnata dal corso del torrente Gretano, era poco popolata. A parte la fattoria, c’erano meno di una decina di vecchie case coloniche, nel raggio di diversi chilometri, cui negli anni ‘50, si sono aggiunti i poderi dell’Ente Maremma.

Una zona questa che ha subìto notevoli trasformazioni sociali ed economiche, un tempo ospitata la scuole elementare e lo spaccio di generi alimentari, non c’era l’energia elettrica, l’acqua arrivava in casa tramite le pompe a vento con cui venivano riempiti i serbatoi, ma quando mancava si ricorreva alla fonte.

Sono passati circa 50 anni da quando la fonte ha perso le sue funzioni originarie. Ma l’acqua ha continuato ad uscire, la vasca si è riempita di ninfee e piante acquatiche intorno sono cresciuti i rovi. Da una decina di anni la sorgente si è esaurita, forse la vena ha cambiato direzione e l’acqua non esce più.

La fonte è stata quasi interamente ricoperta di rovi e proprio in occasione del brindisi per i 100 anni gli abitanti si sono armati di arnesi e pazienza, hanno pulito tutto intorno e hanno reso di nuovo visibile il muro che sorregge la fonte con la data della sua costruzione.

Il brindisi è servito a celebrare un luogo del passato che è tornato a splendere.