
Una "GRande estate" davvero. Dopo Ruggeri arriva Paolo Ruffini
Un mix di canzoni recenti e più datate, un viaggio a ritroso che ha condotto fino a "Contessa", il brano cult che lo portò alla ribalta nazionale quando ancora era il frontman dei Decibel. Poi, ovviamente, anche "Peter Pan", perché se a 67 anni compiuti da poco continui a salire sul palco per un concerto vuol dire che un po’ "bambino dentro" sei rimasto.
Enrico Ruggeri venerdì sera in piazza Dante ha dato il via alla rassegna "GRande estate" promossa dal Comune di Grosseto e realizzata da "Ad Arte" con il sostegno di Conad, cartellone che prevede quattro spettacoli tutti ad ingresso gratruito. Tante le persone arrivate in piazza, così come tante sono state le attività commerciali che – accogliendo l’invito del Comune e delle associazioni di categoria – sono rimaste aperte fino alla conclusione del concerto.
Stasera il secondo appuntamento con uno spettacolo ironico e al tempo stesso commovente, che unisce la comicità di Paolo Ruffini al tema dell’inclusività. Alle 21.30 in piazza Dante lo show che racconta le relazioni umane e tocca i temi della diversità e dell’inclusione; per questo l’evento è stato reso possibile grazie al contributo dell’assessorato al Sociale del Comune di Grosseto. "Up & Down" è un’indagine diretta e poetica sulla società: l’ironia e l’irriverenza accompagnano gli spettatori in un viaggio che racconta la bellezza che risiede nelle diversità. Con "Up & Down", infatti, Ruffini mira a risvegliare le sensibilità del pubblico sull’inclusione.
L’ossatura dello spettacolo è costituita dall’intenzione di Paolo Ruffini di realizzare uno straordinario one man show, con imponenti scenografie ed effetti speciali. Parte, però, una sequela di boicottaggi e rocambolesche interruzioni in cui gli attori, una compagnia di ragazzi con la sindrome di down, fanno irruzione dimostrando di essere molto più abili di lui. Mostrano, inoltre, che ci sono tante persone che non sono abili alla felicità o all’ascolto, ma che alla fine siamo tutti diversamente abili, diversamente normali e meravigliosamente diversi.
Una rappresentazione dai connotati surreali e dagli sviluppi inaspettati, con una forte connotazione di improvvisazione, che interrompe le liturgie teatrali e offre al pubblico una vera e propria esperienza in cui le distanze tra palcoscenico e platea si annullano e, alla fine, attori e spettatori si trovano per condividere un gesto rivoluzionario: un grande abbraccio.