REDAZIONE GROSSETO

Una pallina gigante come monumento al golf

La scultura è stata ultimata in questi giorni. Si trova all’Argentario nella rotatoria della provinciale tra Orbetello e Porto Santo Stefano

Se tra gli oggetti del Golf è proprio il più piccolo, all’Argentario la pallina di questo sport è diventata gigante e trionfa come monumento di questa bellissima pratica sportiva nella rotonda stradale che si incontra nella provinciale tra Orbetello e Porto Santo Stefano, ultimata in questi giorni, per ricordare anche la via che conduce all’Argentario Golf & Wellness Resort, uno dei luoghi di eccellenza del territorio delle Contrade marittime. Artemare Club invita tutti coloro che passano dalla strada, che ha la ciclabile parallela lungo canale e laguna, ad ammirare la scultura che rappresenta il simbolo del Golf. La pallina – come racconta Artemare – ha una storia di più di 750 anni con le sue origini nella costa est della Scozia, la prima era fatta di legno, fino a quando non fu ideata la pallina di piume, ma il Golf come lo conosciamo, praticato da diversi soci e simpatizzanti dell’associazione con sede Porto Santo Stefano, viene giocato nel 1618 con una pallina di pelle, riempita di piume d’oca o di pollo, pallina sorprendentemente dura martellata delicatamente per conferirgli la necessaria sfericità e ricoperta da diversi strati di vernice. Palline molto più costose di oggi, in alcuni casi più degli stessi legni, che furono rimpiazzate solo dall’avvento della pallina in Gutta Percha, un albero molto comune in Malesia, duro ma non fragile e morbido e malleabile alla temperatura dell’acqua bollente, realizzata nel 1848 da Adam Paterson che fece sviluppare enormemente il gioco del Golf. Lìidea di abbellire la strada principale dell’Argentario con la pallina gigante da Golf avrà un sicuro riscontro, fotografata e raccontata in tutti il mondo, perché i giocatori di questo sport sono internazionali e amano viaggiare tra Continenti per praticarlo e il campo del Promontorio è tra i più belli d’Italia, con vista laguna e mare. A dirlo è sempre Artemare Club, che nella sua sede ha in mostra accessori e libri di collezionismo di Golf giocato per un periodo dal presidente Daniele Busetto e dal figlio Jose Gregorio.