La stagione dei tuffi in mare e cocktail in spiaggia sta per prendere il via, anche se il vero inizio di stagione per Castiglione della Pescaia, Marina di Grosseto e Principina e le altre località di mare è segnata dalla chiusura delle scuole e dunque dall’arrivo delle famiglie anche da altre parti d’Italia. In questo periodo che anticipa il boom di villeggianti, gli alberghi, dai primi di maggio, hanno iniziato a fare un po’ di rodaggio ma come spiega Amedeo Vasellini, presidente provinciale di Assohotel Confesercenti, "la nostra attività, quella cioè della ricezione è un po’ come l’agricoltura, a decidere è l’andamento di una stagione à il meteo e lo scorso fine settimana, da questo punto di vista, non è stato generoso e infatti sulla costa si sono riversati pochi turisti".
C’è molto dibattito intorno ai prezzi che gli hotel tengono ma Vasellini spiega. "Prendiamo ad esempio una famiglia di 3 persone, per 15 giorni di ferie in un hotel a 3 stelle con mezza pensione, può arrivare spendere circa 2mila euro, mentre in alta stagione il soggiorno e la cena possono costare complessivamente 3mila euro". Si parla di strutture di medio livello, poi ci sono i 4 e i 5 stelle e lì le cifre salgono.
"Il divario dei prezzi è spesso dato dai servizi offerti – commenta – e i servizi che si pagano per la maggiore sono gli accessi ai centri benessere, le convenzioni con le spiagge quindi l’utilizzo di lettini e ombrelloni. Detto questo se dobbiamo fare una differenza tra località, possiamo dire che Castiglione della Pescaia è una località un po’ più cara di Marina di Grosseto e Marina più di Principina". Un problema serio, da affrontare con lungimiranza e strategia, per Vasellini è la destagionalizzazione del turismo. "Ormai sulla costa si lavora pochi mesi all’anno – prosegue – la maggior parte degli hotel sono aperti solo per la stagione estiva e non c’è modo di far vivere queste località anche in inverno. Per quanto mi riguarda io un’idea ce l’avrei e anche in questo la riviera romagnola ci insegna. Per destagionalizzare i flussi turistici dobbiamo trovare soluzioni alternative e le fiere possono essere un traino importante. Noi abbiamo Grosseto Fiere ma nessuno dei soci pubblici vuole investirci. Avevo proposto di ospitare in Maremma una sezione della fiera del Bike di Rimini, ma non ho avuto l’appoggio di nessuno. È stata un’occasione persa".
Maurizio Parrini, titolare dell’Hotel Parrini di Follonica e presidente dell’Associazione provinciale Albergatori spiega come sia sempre più difficile tenere in piedi strutture ricettive come gli hotel. "La nostra associazione parte da Cecina, in provincia di Livorno e arriva a Capalbio – commenta –, conta circa 200 hotel, strutture importanti per l’accoglienza che offrono servizi ma che stanno subendo la concorrenza di b&b e affittacamere. Questi ultimi in bassa stagione tirano giù i prezzi mentre in alta li portano in alto quasi come quelli degli hotel, non offrendo però una serie di servizi". A fronte di un’inflazione che ha galoppato fino a poco fa, soggiornare in Maremma resta comunque alla portata anche di una clientela di fascia media anche se ispetto all’anno scorso può costare all’incirca un 5% in più.
Nicola Ciuffoletti