"Basta corresponsabilità con il sistema cooperativistico di matrice assistenziale ideologica: il futuro di Grosseto merita una visione diversa". Lo dicono Andrea Vasellini e Alessandro Bragaglia, consiglieri comunali della lista Vivarelli Colonna sindaco e aderenti a "Mondo al Contrario" del generale Vannacci. "Come rappresentanti di una visione politica di destra, trasparente ed efficiente – affermano – vogliamo esprimere un nostro personale disappunto verso il continuo supporto istituzionale presente in questa amministrazione, destinato a far conoscere alla cittadinanza l’operato di alcune cooperative, operato che secondo noi appare da tempo inconciliabile con quelle che sono le previsioni governative di una gestione meritocratica, per progetti, delle risorse pubbliche. Queste realtà, trovano nella sinistra progressista la spinta ideologica e sotto una veste apparentemente neutrale e di solidarietà, costruiscono , senza veri progetti, quel sistema di influenza capillare in grado non solo di soffocare una libera concorrenza ma di influenzare con una politica unilaterale, lontana dai bisogni veri della nostra comunità, la politica sociale di un Comune".
Secondo i due consiglieri comunali "dobbiamo prendere atto che le attività di queste cooperative non collimano con la reale necessità di risolvere le criticità sociali (tipo la carenza del personale sanitario), ma persistono nella realizzazione di progetti, pagati dai cittadini, che vanno al contrario dei desideri dei cittadini stessi che hanno votato questa amministrazione di centrodestra proprio per realizzare programmi sociali di centrodestra e non di sinistra". Vasellini e Bragaglia proseguono nella loro disamina: "Questo sodalizio tra amministrazioni di centrodestra e sistema cooperativistico ideologicamente formattato dalla sinistra rappresenta non solo un freno allo sviluppo, ma anche una macchina ben oliata per canalizzare risorse e consenso politico, spesso a scapito di progetti assistenziali lontani dai bisogni dei grossetani e del territorio grossetano. È inaccettabile pertanto la collaborazione ideologica con chi opera in palese antitesi ai principi di autonomia e libertà economica".
Vasellini e Bragaglia allargano anche il discorso: "La gestione del settore socio-sanitario, così come di altri ambiti strategici, deve avvenire con criteri che premiano la bontà di progetti presentati e la competenza alla realizzazione di questi progetti. L’efficienza e il reale valore aggiunto per il territorio, dovranno essere verificati sul campo, dai vari rappresentanti politici che costituiscono la attuale maggioranza e non attraverso legami con soggetti che da anni operano per mantenere uno status quo politicizzato e privo di reale visione innovativa. Riteniamo necessario un cambio di rotta: il nostro territorio non può più tollerare sistemi chiusi e autoreferenziali, che ostacolano lo sviluppo di un tessuto sociale ed economico fondato sulla vera competitività e sul merito. È giunto il momento di abbandonare ogni sudditanza verso il sistema cooperativistico ideologicamente di sinistra e di aprire il campo a nuove gestioni, più ambiziose che guardino al futuro con ragionevolezza e pragmatismo". Poi chiudono: "Siamo e saremo sempre al fianco di chi crede in un modello che premia i validi progetti e la trasparenza, ma soprattutto saremo lontani dal perpetuare previlegi antichi di una rete che ha dimostrato, nel tempo, di operare non per il bene comune, ma per il rafforzamento di un sistema obsoleto e distante dai veri bisogni della nostra comunità".