I due candidati a sindaco sono entrati in campagna elettorale e Giovanni Lanzini a capo della lista civica "Fare Cinigiano" entra nel merito delle attività programmatiche.
"La missione principale – dice Lanzini – sarà l’attenzione ai bisogni, pronti ad aiutare e a incoraggiare, ad accogliere e confrontarsi nello sforzo condiviso di alzare l’asticella della qualità della vita della nostra gente".
Si andrà verso una Cinigiano che Lanzini definisce "2.0". Tra le priorità c’è governare l’immigrazione e la legalità.
"L’impegno è quello di attivare tutte le azioni necessarie per ridare sicurezza ai cittadini mediante un maggiore controllo del territorio – prosegue – anche sostenendo l’istituzione dei comitati civici, che svolgeranno una sorta di controllo di vicinato, e l’implementazione delle telecamere di sicurezza già esistenti. Saranno programmate azioni giornaliere utili a conoscere la regolarità dei soggetti presenti e intestatari di abitazioni". "Al tempo stesso – dice ancora il candidato sindaco – vogliamo però avviare percorsi di integrazione attraverso la scuola e le associazioni per migliorare la reciproca conoscenza rendendo costruttivo lo scambio tra culture e appartenenze religiose diverse. Un altro problema la cui soluzione non è più procrastinabile è quello di rivalutare le motivazioni che hanno determinato l’uscita del Comune di Cinigiano dall’Unione dei Comuni dell’Amiata Grossetana. Oggi Cinigiano sconta un isolamento totale da tutto il contesto politico sociale provinciale e regionale".
Il Comune di Cinigiano insiste su un territorio che si estende per oltre 160 chilometri quadrati dalla pianura di Santa Rita fino alla montagna con Monticello Amiata e Castiglioncello Bandini. "Ricordo che Cinigiano – conclude Lanzini – è stato in passato un punto di riferimento per l’Amiata e non solo. Dovrà tornare ad essere un punto di riferimento".
Le idee di Lanzini sono molte, da progetti che valorizzano la castanicoltura a quelli che incentivano un’economica circolare.