ANDREA FABBRI
Cronaca

Il Vinitaly 2022 parla anche maremmano

All’expo di Verona il Consorzio di tutela della nostra Doc ha portato 83 etichette in rappresentanza di 48 aziende, ed è già un successo

Francesco Mazzei, presidente del Consorzio tutela vini della Maremma toscana

Francesco Mazzei, presidente del Consorzio tutela vini della Maremma toscana

Grosseto, 12 aprile 2022 - È in corso a Verona l’edizione 2022 del Vinitaly e il Consorzio tutela vini della Maremma toscana è indubbiamente tra i protagonisti (padiglione 9, stand B16). Sono 83 le etichette della Doc maremmana presenti all’expo, per un totale di 48 aziende. Chiuso bene il 2021, con quasi 7 milioni di bottiglie superando per la prima volta i 51 mila ettolitri imbottigliati, nel 2022 si torna in presenza con diversi eventi importanti per dare visibilità alle aziende del Consorzio. "Stiamo portando avanti con entusiasmo e con buoni risultati un progetto di valorizzazione della Denominazione e di aumento della consapevolezza negli operatori di settore sulle grandi potenzialità di questa Toscana del vino innovativa che ha molto da raccontare e dove la biodiversità è davvero protagonista assoluta" spiega il presidente del Consorzio, Francesco Mazzei. "Questa edizione di Vinitaly, dopo due anni – dice Mazzei – ci vede protagonisti con uno spazio molto ampio proprio a sottolineare le ottime performance della Doc; andremo a proporre agli addetti ai lavori un percorso che vedrà protagonisti vitigni autoctoni tra i quali Sangiovese, Ciliegiolo, Alicante, Ansonica e Vermentino assieme a quelli internazionali tra cui spiccano Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah e Cabernet franc.".

Il mercato sta premiando infatti il lavoro di qualità fatto dai produttori in questo territorio dove la grande quantità di boschi e foreste e l’assenza dell’industria rendono la sostenibilità una condizione naturale: la Doc Maremma Toscana è cresciuta del 16% contro una media – in generale davvero positiva – delle altre Dop toscane del 10%, spinta dalle due tipologie principali, il Rosso e il Vermentino – seguite dal Ciliegiolo che è una peculiarità del territorio.

«Il Rosso della Doc, grazie anche all’introduzione della Riserva, registra un +33% e rappresenta circa 1/3 della denominazione, un altro 30% è dato dal Vermentino che continua ad essere la varietà numericamente più importante, interessante anche l’aumento del 22% di un vitigno autoctono come il Ciliegiolo che consolida il quarto posto tra le tipologie più imbottigliate" conclude Mazzei.