Un cittadino massetano, nel febbraio 2021, esegue una visita de un otorino al Sant’Andrea di Massa Marittima. Da lì la specialista gli consiglia altre visite, in particolare la visita allergologica, per avere un quadro completo della patologia. Ed inizia la sua Odissea. "Mi sono recato al Cup – racconta – e mi comunicano che la visita verrà effettuata il 7 settembre, dopo sette mesi". Con rabbia, ma conoscendo come funziona la sanità, accetta e si organizza per effettuare la visita. Il giorno prima della visita, però, alle 16 riceve una telefonata da un operatore del presidio ospedaliero di Orbetello, dove testualmente comunica "non stia a fare il viaggio perché il professionista non è presente in struttura". Alla richiesta di chiarimenti in merito per sapere quando usufruire della prestazione; l’operatore comunica che sarebbe dovuto andare al Cup di Massa Marittima per prenotare un nuovo appuntamento. Ieri mattina, all’ufficio massetano e alle 9.35 gli viene comunicato che dal computer risulta la visita sospesa e non annullata. "Deve fare una nuova richiesta - dice l’operatrice - Le richieste hanno la validità di un anno quindi si può prendere appuntamento fino a febbraio 2021 o richiamare il Cup di Orbetello". L’uomo dunque inizia a chiamare il Cup e da Grosseto gli comunicano altri due numeri per risolvere il problema. "Dopo una mezz’ora di chiamate, un’operatrice di Orbetello mi comunica che la professionista è in aspettativa e non essendo stata sostituita le visite allergologiche sono state sospese – prosegue l’uomo che preferisce rimanere anonimo –. Non mi hanno neppure detto come poter effettuare la prossima".
L’operatrice lo consiglia di chiamare l’Amministrazione fornendo un numero. La funzionaria però non sa come risolvere la faccenda e "dichiara che si interesserà del disguido. Questo è quello che è il servizio sanitario nella nostra provincia, sono perfettamente d’accordo che altri cittadini avranno gli stessi problemi anche più necessari e importanti del mio – conclude – però una cosa è certa, il servizio sanitario è scadente. Non vogliamo privilegi, ma diritti".