REDAZIONE GROSSETO

La Peschiera di Santa Fiora, candidata tra i 'Luoghi del Cuore Fai'

Fu realizzata dagli Aldobrandeschi come allevamento di trote

La Peschiera

Santa Fiora - Il "borgo antico La Peschiera" è candidato dalla Fondazione Santa Fiora Cultura tra i Luoghi del Cuore FAI, la campagna nazionale promossa dal Fondo Ambiente Italiano, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, per consentire ai cittadini di dare visibilità, attraverso il censimento nazionale, a quei luoghi che amano e intendono tutelare. I tre luoghi più votati, vincitori di questa decima edizione, verranno premiati a fronte della presentazione di un progetto concreto, rispettivamente con 50mila, 40mila e 30mila euro. Il luogo più votato sul web diventerà protagonista di un video promozionale, realizzato dal FAI e Intesa Sanpaolo. Inoltre, partendo da una soglia minima di 2mila voti si potrà presentare alla Fondazione una richiesta di restauro del bene. La novità di questa decima edizione sono due classifiche speciali: la prima è dedicata all’Italia sopra i 600 metri in cui rientra il borgo antico La Peschiera di Santa Fiora, l’altra è dedicata ai Luoghi storici della salute, beni architettonici che raccontano quanto il benessere del corpo e della mente abbia radici antiche nel nostro Paese e una tradizione secolare. Per i vincitori delle due classifiche speciali sono in palio complessivamente 20mila euro. Il borgo antico La Peschiera di Santa Fiora è un luogo di indubbio fascino, raggiungibile dalla porta San Michele, entrando nel terziere di Montecatino. L’acqua del Monte Amiata, che qui affiora in superficie naturalmente, nei secoli ha segnato il destino del luogo. La Peschiera, cinta da un muro in trachite, fu realizzata dagli Aldobrandeschi ad uso alimentare come allevamento di trote. Il pesce era un importante alimento soprattutto per le ricorrenze liturgiche, durante le quali si rinunciava alla carne. Con gli Sforza la Peschiera fu ristrutturata diventando un rigoglioso parco con pini, cipressi, tigli castagni, lecci, cedri e magnolie e alla fine del 1400 Papa Pio II racconta come questo parco svolgesse anche una funzione di rappresentanza.