Grosseto, 24 novembre 2024 – Due ex azionisti grossetani della Banca Popolare di Vicenza si vedranno parzialmente rimborsate le rate del prestito da 6.250 euro contratto per l’acquisto di 100 azioni della banca. Il Tribunale di Grosseto, infatti, con decisioni probabilmente uniche in giurisprudenza tramite le due sentenze numero 834 e 819 dell’ottobre 2024 della giudice Leone, ha accolto totalmente le tesi di Confconsumatori. L’ipotesi riguardava il caso dei piccoli risparmiatori che hanno pagato a rate, con un prestito dissennato e nullo erogato da Bpvi, le azioni della banca. È il cosiddetto sistema delle «operazioni baciate», cioè finanziamenti erogati da una banca a un cliente a tassi di interesse più vantaggiosi a patto che il cliente acquisti azioni della banca stessa, che di conseguenza vengono chiamate «azioni baciate».
In seguito Intesa Sanpaolo ha acquisito dai commissari liquidatori di Banca Popolare di Vicenza (e Veneto Banca) alcune attività e passività e alcuni rapporti giuridici facenti capo alle due banche venete, tra cui rientravano anche le operazioni riguardanti le «azioni baciate». E per il Tribunale di Grosseto l’immunità concessa all’acquirente delle banche venete, cioè Intesa Sanpaolo, non trova applicazione per quanto concerne la restituzione delle rate mensili pagate dai 2 grossetani al nuovo soggetto: di conseguenza, dalla data del subentro, luglio 2017, il cessionario delle aziende bancarie che ha introitato le rate mensili deve restituirle.
Per il presidente nazionale Marco Festelli, avvocato grossetano «si è trattato di una battaglia di civiltà giuridica per scardinare una norma assolutamente ingiusta e che ha posto a carico dei risparmiatori un costo salatissimo. Con la brutale normativa istituita ad hoc per le banche venete si è creato o tentato di creare una disciplina diretta esclusivamente a danneggiare i piccoli azionisti e risparmiatori delle banche fallite».